Il Codacons ha rilasciato un comunicato stampa nel quale ha riportato i dati dal Pil registrati nel nostro Paese nel primo trimestre dell'anno in corso, in diminuzione dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e dell'1,4% rispetto al primo trimestre del 2011; si tratterebbe del dato peggiore ottenuto da 3 anni a questa parte, considerando il calo di oltre il 5% nei primi tre mesi del 2009.

La causa, secondo l'associazione, sarebbe da ricercarsi nel crollo dei consumi causato dall'aumento dell'Iva e dall'aumento delle tasse a prescindere dalla capacità contributiva individuale; questo avrebbe ridotto il potere d'acquisto dei redditi bassi e medi, considerando la diminuzione del 2,4% della spesa delle famiglie italiane rispetto al primo trimestre 2012 e dell'1% rispetto all'ultimo trimestre del 2011.

"È da 10 anni, ossia dall'arrivo dell'euro nel 2002" - ha dichiarato il Codacons - "che salari e pensioni non sono state salvaguardate dall'aumento del costo della vita e questo ha impoverito progressivamente le famiglie, prima costrette ad intaccare i risparmi e poi, finiti questi, a partire dal 2007, a ridurre i consumi, con effetti negativi sulla crescita del Paese".

Nel 2012 sarebbero calati addirittura gli acquisti obbligati come quelli relativi ai medicinali e agli alimenti.

Per l'associazione sarebbero state le recenti manovre a dare il "colpo di grazia" e a peggiorare le cose; il Codacons ha inoltre accusato Monti per non aver liberalizzato i settori che renderebbero l'Italia la nazione più cara d'Europa, come banche, assicurazioni, luce, gas, benzina e telefoni, che non sarebbero stati messi in discussione dal recente dl Cresci Italia.


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