"Emergenza nazionale": così il Codacons ha definito in un comunicato stampa la situazione che sta vivendo il nostro paese in merito ai dati che attestano un boom nei fallimenti delle imprese, con 3.000 procedure aperte soltanto nel primo trimestre dell'anno in corso.

L'associazione di Carlo Rienzi e il Comitas (coordinamento che rappresenta e tutela le piccole imprese), hanno parlato di emergenza sfociata in allarme sociale, in virtù dei ben 34 suicidi avvenuti dall'inizio dell'anno e legati ad imprese in crisi.

Per questa ragione hanno chiesto misure da adottare per ridurre l'incalzare di fallimenti e suicidi: in primis una dilazione immediata di 24 mesi a carico di piccole e medie imprese, considerando che da uno studio condotto dal Comitas il 25% delle microimprese, "terrorizzata dall'aggressività con cui l'Agenzia delle Entrate cerca di far pagare i debiti dei piccoli imprenditori" come riportato dal Codacons, ricorre all'evasione fiscale.

Per quanto riguarda invece le aziende schiacciate dalla crisi, le due associazioni hanno invece suggerito di rinviare di 2 anni i debiti fiscali, introdurre maggiori forme di rateizzazione senza interessi, ed eliminare le sanzioni per chi è in ritardo con i pagamenti: non ultima, la possibilità di ottenere assistenza psicologica per i piccoli imprenditori la cui attività fallisce.

Codacons e Comitas hanno infine chiesto un incontro urgente con Attilio Befera, Direttore dell'Agenzia delle Entrate, al fine di proporre misure a sostegno delle imprese in crisi e renderlo partecipe dei risultati dello studio effettuato dal Comitas che attesterebbro lo stato di sofferenza delle microimprese.


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