Cruciale la trasparenza e la supervisione umana per convalidare le scelte degli algoritmi

Il Garante Privacy ha recentemente pubblicato un decalogo per l'uso dell'intelligenza artificiale (AI) nei servizi sanitari nazionali. Il documento pone l'accento su tre principi fondamentali: trasparenza, supervisione umana e non discriminazione algoritmica.

Secondo le linee guida, i pazienti devono essere informati sui processi decisionali automatizzati che li riguardano, come quelli in ambito clinico o di politica sanitaria. Queste informazioni devono essere chiare e rese facilmente accessibili, anche attraverso campagne di comunicazione.

Un altro punto cruciale è la supervisione umana. Gli operatori sanitari dovranno avere la possibilità di controllare e validare le decisioni prese dagli algoritmi, riducendo così il margine di errore e gli effetti discriminatori. Questo è particolarmente rilevante alla luce di casi come quello negli Stati Uniti, dove un algoritmo sanitario ha discriminato i pazienti afroamericani.

Il Garante sottolinea anche l'importanza di una base giuridica solida per l'uso dell'IA in sanità. Qualsiasi trattamento di dati sanitari dovrà essere regolamentato da un quadro normativo specifico che protegga i diritti e le libertà degli individui.

Il documento completo è disponibile sul sito del Garante Privacy in questa pagina.


Foto: Foto di Alexandra_Koch da Pixabay.com
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