La High Court Judges of England per la prima volta riconosce il "Gaslighting" come forma di manipolazione mentale e violenza psicologica. In U.K. la sentenza è definita storica e "milestone" nel diritto di famiglia

Evoluzione degli studi psicologici e sociali

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L'evoluzione degli studi psicologici ed il maggiore approfondimento ed interesse sociale verso temi di violenza psicologica, soprattutto in ambito familiare e nelle relazioni a stretto contatto interpersonale, hanno portato anche gli organi giudicanti a prendere atto dello sviluppo degli studi psicologici correlati, recependo anche nuove terminologie ed orientando in tal senso le loro decisioni.

Ciò è di grande interesse per gli avvocati, specializzati in diritto di famiglia e che hanno approfondito il tema dei maltrattamenti in famiglia e della violenza fisica, psicologica, economica e strategica nelle relazioni.

Il reato di plagio eliminato nel 1981

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Ove si ritenga che la violenza psicologica ricomprenda inevitabilmente il tentativo di manipolazione mentale nei confronti della vittima, la memoria di chi opera nel settore non può che soffermarsi sul ricordo del reato di "Plagio", che era previsto dall'articolo 603 del codice penale, poi dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale, con la sentenza n. 96/81, e quindi eliminato in quanto si ritenne sostanzialmente che la sottomissione al volere di una persona, in modo da ridurla in totale stato di soggezione, non fosse configurabile nei confronti di soggetti maggiorenni e sani di mente.

Violenza psicologica e importanza delle decisioni oltre i confini nazionali

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Viste le evoluzioni sia della giurisprudenza nazionale e quella internazionale, si ritiene che il tema sia troppo importante e delicato per limitare la visione ai confini nazionali. E' invece importante osservare come negli altri Paesi, Europei ed extra Europei, in che modo lo sviluppo degli studi psicologici e relativi alle dinamiche relazionali sia stato recepito dai giudici delle più Alte Corti Giudiziarie.

La sentenza storica della High Court sul Gaslighting

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Chi ha approfondito il tema della violenza psicologica non è nuovo a vocaboli come "Gaslighting", narcisismo patologico e "traumatic bonding" all'interno di una relazione tossica di coppia, ed è proprio a questi temi che si riferisce un'importante sentenza della "High Court Judges of England" del 20 gennaio 2022 che per la prima volta riconosce il "Gaslighting" all'interno di un rapporto di coppia e vi basa la propria decisione. L'importanza di questa decisione ha portato la stampa inglese a titoli come "High Court Judge Acknowledges Gaslighting in Court for the First Time" (L'Alta Corte Inglese riconosce il gaslighting in tribunale per la prima volta), e ad affermare che "The term gaslighting has been used in a published High Court judgment in the family courts for the first time ever in a "milestone" hearing" (Il termine gaslighting è stato utilizzato per la prima volta in una sentenza dell'Alta Corte nei tribunali di famiglia in un'udienza "pietra miliare") con notevole risonanza sociale.

Cos'è il Gaslighting

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Ricordiamo innanzitutto che cos'è il Gaslighting, così come ha fatto la "High Court Judges of England" all'interno della sua decisione, affermando che "Gaslighting is a form of emotional and psychological abuse. It is a form of manipulation by psychological means that leads the victim to question their own memories and ultimately, their sanity", cioè una forma di abuso emotivo e psicologico, una forma di manipolazione con mezzi psicologici, che porta la vittima a mettere in discussione i propri ricordi e, in definitiva, la propria sanità mentale.

Leggi anche Gaslighting e Danno da Gaslighting

Origini della parola Gaslighting

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Ricordando anche le origini della parola, infatti il termine Gaslighting "Its origin is a 1930's play in which a husband manipulates his wife through various activities he carries out including secretly dimming and brightening a gaslight to unsettle and confuse her" (La sua origine si trova in un'opera teatrale degli anni '30, in cui un marito manipola la moglie attraverso varie attività da lui escogitate, tra cui l'oscuramento e l'illuminazione, azionate di nascosto, di una luce a gas, per turbare e confondere la moglie).

Il caso di Gaslighting

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Nel caso in specie, e che ha portato alla citata sentenza della High Court, a patrocinare la vittima è stata l'avvocatessa Charlotte Proudman, tra i più noti legali in U.K. per i diritti umani, che, intervistata dal quotidiano "Indipendent" ha affermato che l'uso del termine gaslighting da parte del Giudice della High Court gli conferisce "legitimacy and credibility", poiché, come anche lei stessa ha sempre sostenuto davanti ai giudici, gli "abusers" (abusanti, manipolatori o soggetti che esercitano violenza psicologica) hanno da sempre tentato di manipolare e deformare la percezione della realtà delle vittime. Però, fino alla sentenza definita storica, non vi era un termine appropriato e recepito come tale dai giudici, l'avvocatessa afferma quindi che "finally, we have one: gaslighting". Si è detta quindi felicissima che il termine sia stato finalmente utilizzato in una sentenza di un giudice della High Court nell'ambito del diritto di famiglia, spiegando che, nel caso in specie, il giudice aveva accertato che l'abusante aveva "raped, abused and controlled" la moglie e che aveva tentato di convincere anche il tribunale ed i professionisti che la stessa fosse bipolare, dopo averlo fatto con la vittima stessa e la sua famiglia, attraverso il "gaslighting". Aggiungendo anche che fosse un'aggravante il fatto che il marito abusante fosse anche "a mental health care worker", infermiere operante nell'ambito della salute mentale, in quanto aveva usato la sua posizione di "power and trust", forza e fiducia, per indebolire e "gaslight" la moglie; l'abusante dopo aver convinto la moglie e la famiglia, aveva ritenuto che, avendo maggiore credibilità della partner, avrebbe potuto convincere anche psicologi, avvocati e giudici. (Inoltre, lo stesso soggetto era stato poi anche condannato per aver molestato sessualmente un bambino ricoverato con problemi di salute mentale).

Una riflessione

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Le vittime di violenza psicologica, manipolazione mentale e "gaslighting" possono essere ovviamente sia donne che uomini, così come gli abusanti. Spesso sono le vittime stesse che, una volta raggiunta la consapevolezza d'aver subito questo tipo di violenza, temono di non essere credute a causa della posizione sociale dell'abusante. E' pertanto importante diffondere l'avvenuto recepimento da parte degli organi Giudicanti, nazionali e non, di questi tipi di abuso.

Avv. Stefania Polidorou

Iscritta all'Ordine degli Avvocati di Genova

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Foto: Foto di Kleiton Santos da Pixabay.com
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