Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma interviene a difesa della professionalità e della funzione sociale dell'avvocatura dopo le accuse del giornalista. Affidata ai legali la valutazione della querela al Fatto Quotidiano

Travaglio vs avvocati di Roma, in arrivo la querela

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L'accusa di essere "avvocati al servizio dei mafiosi" arriva dal giornalista Marco Travaglio. La risposta del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma è altrettanto chiara: «Noi garanti della Costituzione» e non senza conseguenze se si pensa addirittura ad una querela contro le affermazioni del giornalista, come chiarisce una nota dello stesso consiglio.

Avvocati e garanzia del diritto costituzionale alla difesa

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Per il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, è veramente troppo «Definire un'intera categoria come composta di mele marce e adombrare il sospetto che un avvocato, per il solo fatto di garantire il diritto costituzionale alla difesa di un detenuto al 41 bis, ne divenga portavoce, veicolandone gli ordini criminali, è un accostamento intollerabile che lede l'onore e la dignità della famiglia forense tutta». La nota arriva dopo la polemica sollevata su "Il Fatto Quotidiano" secondo il quale la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la censura preventiva delle comunicazioni fra legale e detenuto in regime di carcere duro, favorirebbe le comunicazioni all'esterno dei boss, che potrebbero così continuare a gestire le loro organizzazioni e addirittura ordinare omicidi. Da qui la decisione del Presidente del COA, Antonino Galletti, il quale facendosi portavoce dell'indignazione dell'intera categoria, ha ritenuto «doveroso conferire mandato al Prof. Avv. Carlo Bonzano per valutare la proposizione di un querela nei confronti del quotidiano».

Stato di Diritto e Repubblica delle manette

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A sollevare il caso Consiglieri Irma Conti e Massimiliano Cesali che evidenziano: «È sorprendente che giornalisti solitamente così attenti alle suggestioni che arrivano dalla magistratura, cambino improvvisamente atteggiamento quando queste suggestioni provengono dal massimo organo giurisdizionale di questo Paese, la Consulta. Evidentemente i principi costituzionali hanno valore solo quando rispecchiano le convinzioni di una parte e le sentenze si rispettano solo se vanno in una certa direzione».

Per Galletti, in conclusione "Nello stigmatizzare anche la replica irridente e poco rispettosa del Direttore del giornale nei confronti del Presidente del CNF Maria Masi -ricordiamo che con buona pace di certi giuristi laureati all'università del giustizialismo, esistono dei principi fondamentali che vanno rispettati sempre. Uno recita così: la difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Ed è ciò che distingue uno Stato di Diritto da una Repubblica delle manette».


Foto: 123rf.com
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