I casi in cui si realizza il reato di diffamazione attraverso l'invio di una email, la tutela della vittima e l'orientamento della Corte di Cassazione

Il reato di diffamazione

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Prima di dare una risposta al quesito, vediamo quando si realizza il reato di diffamazione.
Il reato di diffamazione si commette nel momento in cui una frase offensiva nei confronti di una persona viene comunicata ad altre persone nel medesimo istante o in istanti separati. Insomma, il reato di diffamazione si commette nel parlare male di una persona non presente.

Per approfondimenti vai alla guida Il reato di diffamazione

Il reato di diffamazione scatta tramite l'invio di una mail?

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La posta elettronica, è noto, è un mezzo di comunicazione che si instaura tra due persone: il mittente e il destinatario, diversamente dalle chat che coinvolgono simultaneamente più persone.
Poiché per aversi la diffamazione è necessaria, come già detto, la comunicazione con almeno due persone ciò si realizza con l'invio di una mail?
La questione è stata posta all'attenzione dei Giudici di Piazza Cavour che hanno chiarito in quali casi si realizza il reato di diffamazione tramite l'invio di email (cfr., tra le altre Cass. n. 34831/2020).

Vediamo i vari casi:

E-mail inviata simultaneamente a più soggetti anche in copia nascosta

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Siamo in presenza di una comunicazione trasmessa a più persone. Al riguardo la Cassazione ha precisato che: "l'invio di email a contenuto diffamatorio, realizzato tramite l'utilizzo di internet, integra un'ipotesi di diffamazione aggravata, quando plurimi ne siano i destinatari, in presenza della prova dell'effettivo recapito dello stesso ovvero che il messaggio sia stato scaricato mediante trasferimento sul dispositivo del destinatario".
In tale ipotesi, i Giudici del Palazzaccio hanno configurato il reato di diffamazione in forma aggravata, perché la posta elettronica è "un particolare e formidabile mezzo di pubblicità".

Email inviata a una persona su casella di posta condivisa da più persone

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Per capire meglio ecco un esempio: casella di posta elettronica di una azienda quando più soggetti hanno le credenziali per accedere all'account. Al riguardo la Cassazione ha precisato che: "l'utilizzo della posta elettronica non esclude la sussistenza del requisito della comunicazione con più persone anche nell'ipotesi di diretta ed esclusiva destinazione del messaggio diffamatorio ad una sola persona determinata, quando l'accesso alla casella mail sia consentito almeno ad altro soggetto e sempre che tale accesso a più persone sia noto al mittente o, quantomeno, prevedibile secondo l'ordinaria diligenza".

Email inviata a una sola persona e poi inviata ad altre

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In questa ipotesi, il messaggio pur non essendo inviato nel medesimo istante a tutte le persone, ma prima ad una e, poi, successivamente alle altre, realizza comunque la diffusione del messaggio diffamatorio come stabilito dal Legislatore nella norma penale (art.595 c.p.).
Si noti bene: quanto sopra vale anche per la posta elettronica certificata (pec) che ha valore legale come una lettera raccomandata.
Attenzione, dunque, ad inviare un messaggio inappropriato che abbia carattere diffamatorio perché ciò può risultare alquanto pericoloso!!!

Quale tutela ha la vittima di diffamazione?

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La vittima del reato di diffamazione può scegliere se agire:
- in sede penale sporgendo querela entro tre mesi dai fatti di reato a pena di improcedibilità. Occorre poi attendere l'inizio del procedimento penale per costituirsi parte civile richiedendo il risarcimento dei danni,
- oppure in sede civile, senza sporgere alcuna querela, allo scopo di ottenere il dovuto risarcimento dei danni.

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Foto: 123rf.com
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