"Revenge Porn not protected free speech". La sentenza della Suprema Corte del Minnesota e il revenge porn a livello internazionale

Cos'è il "revenge porn"

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Come sappiamo, per "revenge porn", letteralmente tradotto con "vendetta porno", s'intende, a livello internazionale, la condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite internet, senza il consenso dei protagonisti, che pertanto diventano "vittime". Viene utilizzato convenzionalmente suddetto termine anche se tali azioni, da parte di chi diffonde le foto o i video, non sempre hanno una finalità di vendetta e possono esser invece supportate da una varietà di motivazioni. In alcuni casi la vittima può esser stata oggetto di molestie sessuali, in altri esser stata consenziente al rapporto sessuale. A volte la vittima non sa di esser stata ripresa in video od in fotografie, altre volte sì, magari ne era anche autrice, ma quei video o foto erano destinati unicamente ad un uso personale, magari indirizzati al partner e, comunque, non alla diffusione in internet.

Il revenge porn potrebbe esser definito un "reato dell'epoca moderna", visto che viene realizzato "grazie" all'uso di internet, strumento inesistente fino a pochi decenni orsono. Visto che Oltreoceano, di certi "reati moderni" connessi all'uso dell'internet se ne discute da circa un decennio prima che lo facessimo nel nostro Paese, soprattutto in relazione a temi che più hanno destato l'attenzione dell'autorità giudiziaria ed il fervore dell'opinione pubblica, è interessante dare un'occhiata per vedere come viene trattato questo argomento negli USA. Sul punto desta attenzione una particolare vicenda conclusasi con una sentenza della Suprema Corte del Minnesota del 30.12.2020.

Il caso nella Contea del Dakota

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The Minnesota Supreme Court in una sentenza del 30 dicembre 2020 ha affermato che il: 'Revenge porn' not protected free speech", letteralmente: "Il revenge porn non è protetto dalla libertà di espressione". Ma, non pensavamo tutti che ciò fosse assodato da anni? Pare che non lo sia stato, visto che nel non lontano 2019 una decisione della Corte d'Appello del Minnesota ha affermato che non fosse un crimine pubblicare, vendere o diffondere immagini e video espliciti privati ??senza il consenso della persona in virtù di un più alto diritto di "libertà di espressione", disapplicando la legge dello stesso Stato che nel 2016 aveva stabilito che "porn revenge" fosse un reato.

Veniamo al caso in specie. Una legge dello Stato del Minnesota del 2016 stabilisce che è un crimine "to publish, sell or disseminate private explicit images and videos without the person's consent", cioè pubblicare, vendere o diffondere immagini e video espliciti privati ??senza il consenso della persona. Nella contea di Dakota nel 2017, tale Michael Anthony Casillas, "who was found guilty of felony nonconsensual dissemination of private sexual images for sending a video of his ex-girlfriend having sex with another man to 44 people and for posting it online", viene quindi riconosciuto colpevole per il reato di diffusione non consensuale di immagini sessuali private, per aver inviato un video a 44 persone e per averlo pubblicato su internet, ritraente la sua ex ragazza, nell'atto di compiere rapporti sessuali con un altro uomo.

Avendo l'uomo fatto appello, incredibilmente, una successiva decisione della Corte d'Appello del Minnesota del 2019 disapplica la legge sul revenge porn, affermando che la diffusione di video rientra nella libertà di espressione sancita nel Primo Emendamento della Costituzione e che "the law uses an overly broad definition of obscenity and doesn't require proof that the person disseminating the images "caused or intended a specific harm" , affermando quindi che la legge utilizza una definizione troppo ampia di oscenità e non richiede la prova che la persona che ha diffuso le immagini abbia causato o intenzionato un danno specifico. Secondo questa sentenza dovrebbe esserci quindi un obbligo per la vittima di dimostrare d'aver subito un danno specifico dalla diffusione del video. Essendo la sentenza oggetto di impugnazione presso la Corte Suprema, in attesa che quest'ultima si esprima, dal 2019 al 2020, rimangono in sospeso tutti i casi simili ed i video in rete di quel tipo continuano a circolare liberamente.

Il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America

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Ricordiamo il Primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America: «Congress shall make no law respecting an establishment of religion, or prohibiting the free exercise thereof; or abridging the freedom of speech, or of the press; or the right of the people peaceably to assemble, and to petition the Government for a redress of grievances.». Il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione, o che ne proibiscano la libera professione; o che limitino la libertà di parola, o della stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente in assemblea e di fare petizioni al governo per la riparazione dei torti.

La Sentenza della Corte Suprema del Minnesota del 30.12.2020

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Nel dicembre del 2020, finalmente, la Corte Suprema del Minnesota si esprime affermando che: "Revenge porn not protected free speech", il "revenge porn non è protetto dalla libertà di espressione".

Il caso è stato seguito con molta attenzione negli USA. "The fact that we will see justice in some of [the cases] in the future because of this ruling is such great news," ha affermato il rappresentante Rep. John Lesch, DFL-St. Paul, autore principale del disegno di legge. "To have [the law] come through and be vindicated by the Supreme Court today is one of my greatest legislative accomplishments in the past 18 years, if not the greatest.". Affermando quindi che "Il fatto che vedremo giustizia in alcuni casi in futuro grazie a questa sentenza è una grande notizia, far approvare la legge ed ottenere rivendicazione dalla Corte Suprema oggi è uno dei miei più grandi successi legislativi negli ultimi 18 anni, se non il più grande". E che, in accordo con la decisione "Victims of revenge porn can suffer from mental health problems, alcohol and drug abuse, loss of their jobs and humiliation, among a host of other consequences. The effects are "so profound," the court wrote, that victims' psychological profiles match sexual assault survivors, and some have died by suicide". Le vittime del revenge porn possono, infatti, soffrire di problemi di salute mentale, abuso di alcol e droghe, perdita del lavoro e umiliazione, tra una serie di altre conseguenze. Gli effetti sono "così profondi", ha scritto la corte, che i profili psicologici delle vittime corrispondono ai sopravvissuti all'aggressione sessuale e alcuni sono morti per suicidio.

"This is sensitive information; this is as sensitive, if not more so, than your Social Security number, your medical data," Lesch said. "This can ruin your life." Le immagini di nudo o di un rapporto sessuale sono quindi "informazioni sensibili" più di quanto lo siano il numero di previdenza sociale od i dati relativi alla salute, e la loro diffusione può rovinare la vita.

"The law makes it a crime to "intentionally disseminate an image of another person who is depicted in a sexual act or whose intimate parts are exposed" when they are identifiable, when they have not consented and when the image was obtained when they had an expectation of privacy". La legge rende un crimine diffondere intenzionalmente un'immagine di un'altra persona che è raffigurata in un atto sessuale o le cui parti intime sono esposte, quando è identificabile, quando non hanno acconsentito e quando la vittima riponeva aspettative di privacy rispetto a quelle immagini.

"While the First Amendment broadly protects free speech, the U.S. Supreme Court has allowed restrictions in limited areas in which the "slight social value" of the expression is "clearly outweighed by the social interest in order and morality" the court wrote". Il Primo Emendamento protegge quindi ampiamente la libertà di espressione, ma la Corte Suprema degli Stati Uniti ha ristretto suddetto diritto quando la libertà di espressione ha un valore sociale più "leggero" di quello dell'ordine sociale e della moralità.

Il procuratore della contea di Dakota James Backstrom, il cui ufficio ha perseguito Casillas, ha elogiato la decisione della Corte Suprema: "The nonconsensual dissemination of private sexual images causes permanent and severe harm that can last a lifetime. The decision is an extremely important victory for this crime's many victims." La diffusione non consensuale di immagini sessuali private provoca danni permanenti e gravi che possono durare tutta la vita, la decisione è una vittoria estremamente importante per le numerose vittime di questo crimine.

Avv. Stefania Polidorou

Studio Legale Polidorou

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