Il reddito imponibile è la parte di reddito alla quale si applica l'aliquota prevista per la determinazione delle imposte. Vediamo come si calcola

Come si calcola il reddito imponibile

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Il reddito imponibile è calcolato sottraendo dal reddito complessivo lordo i cc.dd. oneri deducibili, che sono delle spese di natura personale alle quali è attribuita rilevanza dal legislatore e che sono tali da incidere sulla capacità contributiva dei cittadini.

Per scoprire in cosa consiste il reddito imponibile è quindi fondamentale analizzare i seguenti due concetti:

  • reddito complessivo lordo
  • oneri deducibili

Il reddito complessivo lordo

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Il reddito complessivo lordo è l'importo dato dal totale dei redditi percepiti durante tutto l'anno di imposta.

Esso è composto, quindi, dalle seguenti categorie di reddito:

  • redditi da lavoro dipendente;
  • redditi da lavoro autonomo;
  • redditi di impresa (proventi che derivano dall'esercizio di un'attività commerciale in forma di impresa individuale);
  • redditi di capitale (proventi che derivano dalla partecipazione a una società);
  • redditi fondiari (inerenti a immobili e terreni siti in Italia. Si pensi, ad esempio, ai proventi della loro locazione);
  • redditi diversi.

In quest'ultima categoria rientrano i redditi che non possono essere ricondotti alle categorie precedenti.

Per determinare il reddito complessivo lordo occorre quindi sommare tutte le predette voci e considerare tutte le somme di denaro che il contribuente ha percepito durante l'anno.

Gli oneri deducibili

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Gli oneri deducibili, come accennato, coincidono con delle spese alle quali il legislatore ha attribuito una particolare rilevanza e che, quindi, incidono sulla tassazione dei redditi, alleggerendola.

Tra di essi possiamo citare:

  • le erogazioni liberali in denaro in favore di università, fondazioni universitarie, enti di ricerca, istituzioni religiose, organizzazioni non governative, organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni di promozione sociale, enti parco;
  • gli assegni di mantenimento al coniuge;
  • le rendite, i vitalizi e gli assegni alimentari;
  • i contributi previdenziali e assistenziali.

Oneri deducibili e oneri detraibili

Si precisa che gli oneri deducibili non vanno confusi con gli oneri detraibili. Questi ultimi, infatti, sono delle spese che, nel calcolo delle imposte sui redditi, intervengono in un secondo momento, dovendo essere sottratte non dal reddito complessivo lordo ma dall'imposta dovuta, come calcolata tenendo conto del reddito netto.

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Esempio

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Facciamo un esempio, per capire meglio.

Ipotizziamo un reddito complessivo loro di 32.000 euro. Se, nel corso dell'anno, il contribuente ha corrisposto 5.000 euro all'ex coniuge a titolo di mantenimento e ha fatto un'erogazione liberale a favore di un'istituzione religiosa, per un importo pari a 500 euro, l'aliquota Irpef si applicherà non su 32.000 euro, ma su 26.500 euro (32.000 - 5.000 - 500).

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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