Con delibera del 26 marzo, per favorire modelli uniformi sul territorio nazionale, il CSM offre modelli di protocollo relativi allo svolgimento delle udienze civili e penali da remoto, suggerendo rinvii dopo il 30 giugno

di Lucia Izzo - In un periodo di emergenza sanitaria che nessuno era pronto ad affrontare, la giustizia si ritrova a dover necessariamente scoprire o riscoprire il suo lato "smart". Sulle udienze a distanza sono già state fornite importanti istruzioni e, da ultimo, con una delibera del 26 marzo 2020, anche il CSM è intervenuto per fornire indicazioni agli uffici giudiziari in ordine all'emergenza COVID-19 che risultano integralmente sostitutive delle precedenti assunte.


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Udienze da remoto: i protocolli del CSM

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Oltre a importanti indicazioni riguardanti lo svolgimento delle udienze tramite collegamenti da remoto, onde favorire uniformità sul territorio nazionale, il CSM fornisce anche alcune proposte di protocollo che si suggerisce ai singoli uffici di stipulare con i Consigli dell'ordine degli avvocati locali e con le Camere penali locali.

I protocolli sono volti a individuare modalità condivise di partecipazione da remoto di tutti i soggetti del processo ovvero modalità condivise della gestione dell'udienza a cd. trattazione scritta, nonché per le udienze di convalida dell'arresto davanti al G.I.P. e per l'udienza di convalida dell'arresto e successivo rito direttissimo da remoto.

I protocolli sono stati redatti a seguito di interlocuzione con la DGSIA (Direzione Generale dei Servizi Informativi Automatizzati) e il CNF (Consiglio Nazionale Forense). Il CSM precisa che trattasi di strumenti che forniscono mere indicazioni operative con finalità di organizzazione delle attività giurisdizionali e che non limita in alcun modo l'interpretazione delle norme, rimessa ai magistrati.

Udienze civili e penali: il CSM "suggerisce" rinvio dopo il 30 giugno

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Come noto, l'art. 83 del D.L. 18/2020 (c.d. Cura Italia) ha dettato disposizioni urgenti per contenerne gli effetti negativi derivanti dall'emergenza epidemiologica sullo svolgimento delle attività giudiziarie civili e penali. Tra queste, il rinvio delle udienze e la sospensione dei termini processuali dal 9 marzo al 15 aprile 2020. Lo stesso D.L. ha previsto alcune eccezioni riguardanti alcune cause particolarmente urgenti e indicate nel medesimo decreto.

Il provvedimento, inoltre, consente ai dirigenti dei singoli uffici giudiziari di adottare linee guida vincolanti per la fissazione e la trattazione delle udienze, al fine di evitare ogni possibile forma di contatto onde limitare la possibilità di contagio.

Tanto premesso, il CSM raccomanda ai dirigenti di invitare i magistrati a disporre i rinvii delle udienze civili con provvedimenti telematici e non cartacei, utilizzando i modelli di differimento già predisposti dalla STO e disponibili sulla rete intranet del CSM nell'area dedicata all'emergenza COVID-19, eventualmente avvalendosi della collaborazione dei MAGRIF per la loro personalizzazione o importazione in consolle.

Per i procedimenti penali, si suggerisce di ricorrere a modalità di rinvio fuori udienza, in quanto compatibili con la necessità di contenere l'aggravio degli adempimenti processuali e, al contempo, il rischio di contagio.

In entrambi i casi, si suggerisce di valutare l'opportunità di rinviare le udienze a date successive al 30 giugno 2020 (salvo comprovate ragioni di urgenza), onde evitare ulteriori rinvii nel medesimo procedimento con aggravio di lavoro anche per i ridotti presidi di cancelleria.

In realtà, la previsione del rinvio delle udienze a data successiva al 30 giugno 2020 nei procedimenti civili e penali è già contemplata dal D.L. Cura Italia (ferme le eccezioni indicate all'art. 83, comma 3 del medesimo decreto) tra quelle che i capi degli uffici giudiziari potranno adottare, in particolare, nel periodo compreso tra il 16 aprile e il 30 giugno.

Procedimenti civili e collegamenti da remoto

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Nelle udienze civili che non possono essere differite ai sensi dell'art. 83, comma 3, del D.L. n. 18/2020 e che non richiedono la presenza di soggetti diversi dai difensori e dalle parti, il CSM suggerisce di promuovere lo svolgimento mediante collegamenti da remoto, tramite gli applicativi messi a disposizione dalla DGSIA (per esempio l'applicativo Microsoft Teams) e attraverso udienze a trattazione scritta.

Anche per le Camere di Consiglio si suggerisce lo svolgimento da remoto, ferma la necessità di garantire la segretezza della camera di consiglio e di evitare la visibilità della stessa da parte di terzi.

Procedimenti penali e procedimenti a distanza

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Si rammenta che il D.L. Cura Italia prevede che, ferma la possibilità di procedere a porte chiuse nei casi previsti dall'art. 472, comma 3, c.p.p. (quando la pubblicità può nuocere alla pubblica igiene, ad esempio), dal 9 marzo 2020 al 30 giugno 2020, la partecipazione a qualsiasi udienza da parte di detenuti, internati o imputati in stato di custodia cautelare è assicurata mediante videoconferenze o collegamenti da remoto individuati e regolati con provvedimento del DGSIA.

Esclusivamente in questa fase emergenziale, il CSM suggerisce dunque lo svolgimento mediante collegamenti da remoto anche per udienze penali non differite, sfruttando gli applicativi messi a disposizione dalla DGSIA.

Quanto alle Corti di assise, si precisa che la possibilità di realizzare il collegamento da remoto dovrà tener conto del fatto che i giudici popolari potranno essere invitati a partecipare, tanto alla camera di consiglio quanto all'udienza, attraverso gli applicativi messi a disposizione dalla DGSIA, tramite "invito" trasmesso per PEO (posta elettronica ordinaria) contenente apposito link.

Uffici minorili e uffici di sorveglianza

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Anche per gli uffici minorili, in ordine alle modalità di svolgimento delle udienze civili e delle relative camere di consiglio, nonché delle udienze penali, si suggerisce di promuovere le stesse modalità di svolgimento da remoto previste per gli uffici ordinari, in quanto compatibili.

I Componenti privati che integrano i collegi e le camere di consiglio potranno partecipare all'udienza da remoto, attraverso gli applicativi messi a disposizione dalla DGSIA, tramite "invito" trasmesso per PEO (posta elettronica ordinaria) contenente apposito link. Stessa cosa anche per gli uffici di sorveglianza e per quanto riguarda gli Esperti che integrano i collegi e le camere di consiglio.

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Foto: 123rf.com
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