Con la nuova legge semplificazioni 2019 blockchain e smart contract entrano a far parte dell'ordinamento. Gli standard tecnici dovranno essere individuati dall'AgID

di Annamaria Villafrate - Blockchain e smart contract, con l'approvazione del decreto semplificazioni sono entrati a far parte ufficialmente del nostro ordinamento. Ora spetterà all'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) definire i dettagli di queste tecnologie per renderle operative a tutte gli effetti. Gli obiettivi? Attribuire valore legale alla data del documento elettronico e riconoscere validità giuridica alla memorizzazione dello stesso nella blockchain. I vantaggi sono evidenti: provare facilmente la data del documento e possibilità di ricorrere allo smart contract per redigere contratti che richiedono la forma scritta, dopo un processo d'identificazione informatica dei contraenti.

Indice:

Blockchain e smart contract: legge semplificazioni 2019

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Per comprendere gli effetti che la blockchain e lo smart contract avranno nel mondo del diritto, vediamo come li definisce il testo della legge semplificazioni 2019:

  • Si definiscono "tecnologie basate su registri distribuiti" le tecnologie e i protocolli informatici che usano un registro condiviso, distribuito, replicabile, accessibile simultaneamente, architetturalmente decentralizzato su basi crittografiche, tali da consentire la registrazione, la convalida, l'aggiornamento e l'archiviazione di dati sia in chiaro che ulteriormente protetti da crittografia verificabili da ciascun partecipante, non alterabili e non modificabili.
  • Si definisce "smart contract" un programma per elaboratore che opera su tecnologie basate su registri distribuiti e la cui esecuzione vincola automaticamente due o più parti sulla base di effetti predefiniti dalle stesse. Gli smart contract soddisfano il requisito della forma scritta previa identificazione informatica delle parti interessate (...)"

Data certa documenti blockchain e validità smart contract

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Grazie all'approvazione della norma, contenuta nel dl semplificazioni su blockchain e smart contract, l'Italia è entrata ufficialmente a far parte dei paesi europei più visionari e aperti al mondo della tecnologia.

La norma infatti riconosce:

  • la possibilità di certificare in modalità elettronica la data (art. 41 Regolamento UE n. 910/2014) dei documenti memorizzati sulla blockchain;
  • la validità dello smart contract, che previo ricorso a un sistema d'identificazione informatica dei contraenti, rispetta il requisito della forma scritta richiesta dalla legge.

Certificazione della data: effetti

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La possibilità di certificare la data e l'ora in cui un documento elettronico viene creato offre la possibilità ai cittadini di poter provare i loro diritti in modo molto più semplice. Probabilmente uno dei settori in cui la data assume un'importanza primaria è il diritto d'autore. Grazie alla certificazione elettronica della data infatti sarà possibile, grazie alla memorizzazione della stessa sulla DTL, opporla a coloro che hanno tutto l'interesse a dimostrare una datazione di creazione dell'opera diversa e successiva a quella reale.

Validità smart contract: vantaggi

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Il riconoscimento della validità dello smart contract (contratto automatico), basato sull'apprendimento semantico, è anch'esso destinato a produrre indubbi effetti positivi.

Nel momento in cui la legge richiede la forma scritta, infatti, va da sé che sarà possibile ricorrere allo smart contract. Pensiamo ai contratti di agenzia, di somministrazione, di mandato, contratti bancari, agli atti costitutivi delle associazioni non riconosciute o a alle clausole dei contratti di lavoro che devono essere redatte obbligatoriamente in forma scritta, anche se riferite a contratti di lavoro che non richiedono il rispetto di questa forma.

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Foto: 123rf.com
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