Cos'è il CETA, cosa prevede, quali sono i vantaggi e gli svantaggi e le posizioni favorevoli e contrarie al Trattato Commerciale Europa-Canada parzialmente in vigore dal febbraio 2017

di Annamaria Villafrate - In questi ultimi tempi si è tornati a parlare del CETA, il Trattato Commerciale Europa-Canada. Salutato da molti come una nuova opportunità e criticato da altri per l'incapacità di tutelare i prodotti agroalimentari e i consumatori, che avranno più possibilità di scelta, ma anche meno qualità. Il mondo politico è diviso sul CETA: Di Maio, appoggiato sia dall'attuale Ministro dell'Agricoltura Centinaio che da quello passato Pecoraro Scanio e dalla Coldiretti è contrario al trattato così com'è, perché tutela poco la salute dei consumatori e non rispetta le regole previste sull'utilizzo degli ormoni e dei diserbanti. Confindustria, Mara Carfagna e Tajani accusano il Ministro del Lavoro di essere illiberale e di privare l'Italia di una buona opportunità economica.

Vediamo di fare un pò di chiarezza:


CETA: cos'è

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Il CETA (Comprehensive economic and trade agreement) è un accordo commerciale fra l'Unione Europea e il Canada, approvato dai governi europei nell'ambito del Consiglio europeo e dall'Europarlamento nel febbraio del 2017 e quindi in vigore solo in forma provvisoria. Il CETA infatti è un accordo misto e come tale entrerà a pieno regime solo dopo che ogni Stato dell'Unione Europea lo avrà approvato e ratificato, con un inevitabile allungamento dei tempi.

CETA: cosa prevede l'accordo Canada-Europa

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Il CETA ha eliminato tutta una serie di restrizioni e barriere economiche tra l'Europa e il Canada:

  • liberalizzazione del mercato dei servizi;
  • accesso delle imprese europee agli appalti pubblici canadesi;
  • abolizione della stragrande maggioranza dei dazi doganali;
  • riconoscimento della tutela delle denominazioni di origine;
  • reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali;
  • più garanzie in materia di proprietà intellettuale.

I vantaggi

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Il CETA, secondo quanto risulta dalla versione italiana del sito della Commissione Europea, porterà tutta una serie di benefici:

  • riduzione dei costi per le esportazioni dall'UE;
  • maggiori opportunità per le piccole e medie imprese dell'Unione;
  • più scelta e prezzi più bassi per i consumatori;
  • semplificazione delle procedure per i cittadini europei che desiderano lavorare in Europa;
  • condizioni migliori e più semplici per gli investitori europei e canadesi;
  • aiuti per chi svolge attività creative;
  • e garanzie per i diritti dei lavoratori e dell'ambiente.

Gli svantaggi

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Nonostante l'entusiasmo con cui il CETA è stato presentato nel mondo della politica e dell'economia sono in molti a pensare che sia negativo per l'Italia, per diverse ragioni.

  • Prima di tutto se da una parte si eliminano le dogane, dall'altra lo si fa anche con le regole;
  • un altro aspetto negativo è il sistema di risoluzione delle controversie (Investor Court System). Supponiamo che un'impresa canadese, che si ritiene danneggiata da un investimento fatto in Europa, chieda i danni. La controversia non verrebbe risolta nelle aule dei tribunali, bensì da una Corte Speciale che consente solo alle imprese e non gli Stati e i cittadini di agire. Ora, poiché si tratta di tribunali privati, va da sé che il giudizio non sarebbe equo, ma sempre spostato a favore delle multinazionali.
  • L'aspetto più negativo però è sicuramente quello che si produrrebbe sui prodotti agroalimentari di eccellenza. Il CETA infatti tutela solo 41 prodotti italiani, una cifra ridicola, se si pensa alla quantità di quelli tutelati dalle denominazioni IGP, DOP, DOC, IGT. Il rischio? Aprire il fianco a una maggiore contraffazione dei nostri prodotti.

CETA: Di Maio e gli altri contrari

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Di Maio dice no al CETA, se non si apporteranno le modifiche necessarie a tutelare i prodotti italiani e i consumatori. Il Ministro del lavoro precisa che non è contrario a tutto il Trattato, ma a quelle parti che aggirano le tutele previste dalla legge italiana per proteggere la nostra produzione agroalimentare dalla contraffazione e quelle che consentirebbero l'ingresso in Italia di prodotti poco sicuri per la salute degli italiani. Primo tra tutti il grano canadese, trattato con il glifosato, un diserbante sul quale EFSA, OMS e FAO, hanno previsto misure cautelari, come l'analisi dei residui nei cibi e il divieto di utilizzo nelle aree più popolate perché "potenzialmente" cancerogeno. Per non parlare poi degli allevamenti canadesi, a cui vengono somministrati ormoni.

Sulla stessa linea di pensiero anche il Ministro dell'Agricoltura Centinaio, che ricorda come, tra i punti del contratto Cinque Stelle-Lega Nord, c'era quello che prevedeva l'impegno di non ratificare il CETA, anche per la sua tendenza alla "globalizzazione" che rischia di penalizzare le piccole produzioni. Coldiretti segnala la sua preoccupazione dovuta a un calo delle vendite di Parmigiano Reggiano e Grana Padano in Canada. Il CETA infatti non riesce a tutelare a sufficienza due tra i prodotti più esportati al mondo. Dall'inizio del 2018 infatti sono aumentate le produzioni canadesi del falso Parmesan e di altri prodotti caseari, imitazioni di quelli italiani, da sempre il vanto della nostra produzione agroalimentare. Contrario al trattato anche l'ex Ministro delle Politiche Agricole Pecoraro Scanio che sostiene Di Maio dagli attacchi di chi vuole svendere i prodotti Made in Italy.

CETA: chi è a favore

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Favorevoli al Trattato Europa-Canada naturalmente Confindustria, che invita a valutare il CETA non a livello di categoria, ma per i vantaggi che potrebbe portare al paese nel suo complesso, tenendo conto della tendenza all'esportazione dell'Italia. Anche Mara Carfagna accusa Di Maio di essere illiberale quando promette il licenziamento dei funzionari italiani che difenderanno il CETA all'estero. Preoccupazioni anche da parte del Presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, che accusa Di Maio di un atteggiamento antidemocratico.


Foto: 123rf.com
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