La Camera ha approvato il ddl che introduce il reato di propaganda del regime fascista. Le novità e il testo

di Marina Crisafi - Fino a due anni di carcere per chi fa il saluto romano ma anche per chi vende gadget con simboli fascisti e nazifascisti. È quanto prevede il ddl Fiano che introduce nel codice penale il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista, approvato nella tarda serata di ieri dalla Camera dei deputati con 261 voti a favore, 122 no e 15 astenuti.

Il testo (sotto allegato) va ora al Senato in seconda lettura.

Ratio del ddl antifascismo

Ratio del ddl è quella di colpire i fatti "che accadono oggi, che sono accaduti in giro per l'Europa, come a Utoya, che parlano di incendi alle sinagoghe, di antisemitismo dilagante, in rete e fuori della rete, di tanti episodi di intolleranza razzista nei confronti dei diversi, che magari accadono anche cavalcando malcontento sociale, rabbie, paure e insicurezze del tempo che stiamo vivendo" ha spiegato in aula il relatore Walter Verini. Si tratta, dunque, di una "norma necessaria", proprio per via dei crescenti episodi e delle condotte e fatti "direttamente riconducibili all'istigazione al razzismo, alla violenza, all'odio contro il diverso" ha proseguito Verini, concludendo, "la legge non colpisce le opinioni o la ricerca storica ma i comportamenti di ispirazione fascista".

Dello stesso avviso il primo firmatario del ddl, il deputato Pd Emanuele Fiano, che ha sempre sostenuto che non si tratta di una "legge liberticida", ma che serve a mettere un freno "ai rigurgiti neofascisti e al ritorno dell'ideologia di estrema destra".

Il riferimento è, tra gli altri, ai recenti avvenimenti, come quello dello stabilimento balneare di Chioggia, di luglio, e della futura "marcia" su Roma, che il gruppo Forza Nuova ha intenzione di organizzare per fine ottobre.

Intanto, la pdl che alla Camera è stata approvata senza sorprese, con i voti a favore della maggioranza (contrari Forza Italia, Fdi, Lega Nord e M5S), ora dovrà superare lo scoglio del Senato dove gli equilibri sono meno stabili.

Reato di propaganda del fascismo, il nuovo art. 293-bis c.p.

Il testo del ddl si propone di introdurre nel codice penale l'art. 293-bis, relativo al reato di propaganda del regime fascista e nazifascista.

Nell'unico articolo del provvedimento, come modificato dalle commissioni parlamentari, si legge che "salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità è punito con la reclusione da sei mesi a due anni".

La pena, inoltre, è aumentata di un terzo se il fatto è commesso "attraverso strumenti telematici o informatici".

Leggi anche: Ddl reato propaganda: fino a 2 anni di carcere per chi fa il saluto romano

Ddl Antifascismo

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