Avv. Alessandra Di Marco - Con al
sentenza n. 7294 del 15 febbraio 2017 (sotto allegata) la II Sezione della Corte di
Cassazione ha fissato il principio secondo il quale nel caso di delitto di
truffa online, qualora il pagamento avvenga con
carta ricaricabile, la competenza si radica in capo al Giudice del luogo in cui la
persona offesa effettua il pagamento.
L'art. 640 del cod. pen. disciplina il delitto di
truffa che si ritiene integrato tutte le volte in cui un soggetto
"mediante artifici e raggiri, inducendo talune in errore, procura a sè o ad latri un ingiusto profitto con altrui danno", l'art. 640 cod. pen. non fa riferimento alla cosiddetta
truffa online, e tuttavia la tutela sancita dallo stesso è estendibile anche ai casi in cui la condotta delittuosa coinvolga soggetti che si trovano a distanza, purchè la stessa integri gli elementi della fattispecie di reato.
Non trovando però compiuta disciplina non pochi sono stati i problemi sorti in materia, soprattutto in merito al luogo di consumazione del reato e di conseguenza alla determinazione della competenza per territorio.
Per approfondimenti, vai alla
guida legale sul reato di truffaTruffa: momento consumativo e determinazione della competenza
Stante appunto la mancanza di una disciplina specifica in materia è
stato necessario l'intervento della Corte di Cassazione, la quale intanto ha fissato il momento consumativo della fattispecie
de quo nel momento in cui la
persona offesa effettua il pagamento determinando così lo
stato di ingiusto profitto e altrui danno.
In particolare, ha statuito la Suprema Corte, che quando il pagamento avviene con carta di credito ricaricabile è ancora più difficile stabilire il momento di consumazione poiché non può identificarsi un conto corrente cui fare riferimento in quanto il denaro passa all'interno di semplici circuiti telematici.
Di conseguenza l'unico momento utile che può identificarsi è il momento in cui si effettua il pagamento.
Quando infatti si utilizza una carta ricaricabile, con il pagamento la persona offesa perde completamente la disponibilità del denaro che invece entra nella sfera del reo che ne acquisisce completo dominio.
Pertanto la Suprema Corte, ritenuto che il delitto si consuma nel momento in cui viene effettuato il pagamento, ha statuito che il luogo che dovrà prendersi in considerazione per la determinazione della competenza non può che essere quello in cui viene effettuato il pagamento.
Avv. Alessandra Elisabetta Di Marco
alessandradimarco@virgilio.it