La guerra alle bionde lanciata dal comune di Pomigliano ma molti comuni hanno già fatto da apripista

di Gabriella Lax - Tempi duri per i fumatori. Con multe da 200 euro per chi fuma al parco. La guerra contro le bionde nelle aree verdi è lanciata dal sindaco del comune di Pomigliano, Lello Russo, che ha esteso il divieto di fumare, previsto per i locali di uso pubblico, anche ai parchi e giardini pubblici all'aperto della città, al fine di garantire la salute e la sicurezza dei cittadini. 

L'ordinanza del sindaco non solo vieta le sigarette, ma anche i sigari e le pipe, nei luoghi pubblici frequentati solitamente dalle famiglie, come "Parco Giovanni Paolo II", "Parco delle Acque" e i giardini dell'Infanzia, dopo numerose segnalazioni da parte dei cittadini infastiditi dal fumo passivo sebbene in luogo aperto. E, in caso di eventi o manifestazioni nei parchi urbani, dovranno essere gli organizzatori ad avere l'obbligo di esercitare il controllo sull'osservanza del divieto, individuando tra il personale appositi addetti alla sorveglianza. 

L'Iniziativa di Pomigliano in ogni caso non è nuova. Anche altri comuni hanno emanato ordinanze analoghe. A luglio scorso nel vicentino era toccato a Zugliano dove, con le modifiche introdotte al regolamento comunale di polizia urbana era stato vietato "fumare all'interno e in prossimità delle aree attrezzate al gioco e all'attività sportiva di bambini e ragazzi" e dunque parchi, giardini pubblici, cortili delle scuole elementari e medie, edifici pubblici e aree limitrofe. A fare da apripista, più di un anno fa, inoltre era stato il comune di Torino coi divieti posti sui cancelli degli spazi dei giardinetti pubblici frequentati ogni giorno da migliaia di bambini torinesi, dopo la delibera del consiglio comunale di modifica del regolamento del verde pubblico per introdurre il divieto di fumo nelle aree gioco della città. E anche a Roma l'ex sindaco Ignazio Marino aveva emanato un'ordinanza di questo tenore; la stessa cosa avviene già a Verona e in altre città più o meno piccole. 

Ma cosa stabilisce a livello nazionale la legge? Ad oggi, il divieto di fumare vale in macchina in presenza di minori e donne in gravidanza e nelle aree esterne degli ospedali, delle case di cura e nelle vicinanze dei reparti pediatrici, ginecologici, di neonatologia e ostetricia. Così come stabilito dal decreto legislativo che ha recepito l'apposita direttiva europea sul tabacco (leggi in merito: "Divieto di fumo in auto multe fino a 500 euro"). 


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