Linea dura della Corte di Cassazione nei confronti di chi diffonde al bar o in altri esercizi pubblici le partite di calcio e le trasmissioni criptate trasmesse dall'emittente televisiva Sky. Lo ha disposto la Corte di Cassazione che, in una sua sentenza, mette in chiaro come il contratto 'domestico' che consente di vedere da casa le partite criptate non puo' essere allargato agli 'esercizi commerciali'. Diversamente scattano sanzioni amministrative che prevedono il sequestro
del decoder e della smart card. Per la Suprema Corte, infatti, 'anche se la materia della diffusione non autorizzata di trasmissioni criptate e' stata piu' volte sottoposta ad interventi normativi non omogenei', e' in gioco la 'tutela del diritto d'autore' che va sempre salvaguardata. A fare le spese della sentenza 23221 della Terza sezione penale, il titolare di una pizzeria della provincia di Brindisi, Antonio L. indagato per il reato previsto dall'art. 171 ter della legge 633 dell'aprile del '41, per aver trasmesso una partita di calcio mandata in onda dall'emittente Sky nella sua pizzeria, usufruendo del contratto 'ad uso domestico'.

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