Caro Zibaldone, sto paradossalmente usando un I-Pad per annunciare la scomparsa di chi l'ha ideato e prodotto, Steve JOBS, vegetariano e buddista, inventore della mela morsicata, la Apple: scrivo di morte con un ordigno meraviglioso che attesta la vitalità delle idee del suo creatore, che da qualche ora non è più. Talmente creativo che il Papà della Apple ci lascia una gerla con l'occorrente per andare avanti anche senza di Lui. Un genio di levatura straordinaria, paragonabile ai più grandi della storia dell'umanità. Non certo un industriale di successo e neppure un genio dell'informatica e del digitale. Burbero, anche insopportabile, e nel contempo umanissimo. Tornano in mente una miriade di aneddoti. Al primo calo nelle vendite della storia della Apple strapazzò pubblicamente, durante una convention, la povera responsabile in lacrime; costei, però, è ancora, dopo tanti anni, saldissima al vertice del settore con risultati grandiosi. Sapeva ottenere dallo staff il meglio del meglio. Doti speciali. Se tanti anni fa mi interessai ai pc il merito fu suo, dell'amicalità ed intuitività che contrassegnava ogni suo progetto realizzato. A mio sommesso avviso Steve JOBS ha posto alla base della sua esistenza un principio: ma perché le persone debbono prima imparare i rudimenti dell'elettronica se in realtà il loro lavoro è tutt'altro? Debbo fare l'avvocato oppure l'ingegnere informatico? Così tornai a casa con il primo Mac, piccino piccino: un cubetto con un minuscolo display. M'incrociò mio fratello con l'ambito pacchetto (quanta cura ha sempre dedicato Steve agli involucri, al font utilizzato per le scritte, ingredienti che debbono attrarre come il loro contenuto) e, con realismo, mi affrontò dicendo: "Cosa diavolo Ti sei comprato un computer se non lo sai usare?!" Dammi il tempo, risposi. Scoprii subito il mouse, diedi il mangime ai pesciolini della vasca virtuale.
Si dà il buffo caso che io ami i pesciolini e li abbia a lungo allevati. E la mia vita professionale cambiò per davvero. Poi ne ho accumulati (ora sono in garage) alcuni e, seppur ormai autoreferenziali (non dialogano più), se li ricollegassi alla presa son sicuro che partirebbero all'istante. Se Ti rigiri sotto i polpastrelli un I-Pad non puoi non renderTi conto che si tratta di un prodigio, una macchina perfetta, una stazione mobile da cui puoi lavorare senza avere un cavo se si eccettui quello della ricarica della batteria.
Il tumore al pancreas, seppur in forma rara ed operabile chirurgicamente, è una brutta bestia e vince quasi sempre lui, il bastardo. Ma Steve anche con il suo esempio, mostrandosi talora quasi spettrale alle presentazioni dei nuovi prodotti, ha insegnato molto a tutti noi, che oggi, ci sentiamo più soli senza un moderno Leonardo da Vinci che ha inciso concretamente nel nostro quotidiano. Immensamente grazie, Steve; che la terra Ti sia lieve scrive in questi casi il mio adorato Gianni Mura, uno così poco tecnologico e così poco vegetariano.
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