Così il Tar Bologna ha dato ragione ai residenti bolognesi... che ce l'avevano con i dehors

di Paolo M. Storani - Il frastuono nelle ore notturne è l'argomento-pretesto prescelto stavolta dal nostro fedele amico Prof. Ciro Centore per illustrare un altro aspetto del diritto amministrativo.

E così il Tar Bologna ha dato ragione ai residenti bolognesi... che ce l'avevano con i dehors.

Con tale francesismo, che ha fatto prepotentemente irruzione nella nostra lingua, si indica la parte esterna (dall'avverbio "fuori") di un edificio o di un locale pubblico.

Buona lettura ed un ringraziamento al Collega Ciro per il nuovo contributo!


Prof. Avv. Ciro Centore - Si sono organizzati in Associazione e in Comitato i cittadini del Quartiere "Via Petrone e dintorni", per protestare, anche ricorrendo al Tribunale Amministrativo, in rapporto al "frastuono" che interviene fino all'una di notte e che impedisce serenità e "sonno".

Tutti svegli perché, sotto casa, sono sempre più i permessi rilasciati per una "ristorazione" all'aperto, a mezzo di quelle strutture che occupano marciapiedi e strade, qualificate, dagli architetti ed urbanisti come "dehors", ovvero manufatti che si allungano rispetto al bar o alla rosticceria o alla pasticceria già autorizzata nell'ambito dei tradizionali esercizi di strade e piazze.

Oramai c'è una occupazione massiccia e spropositata, sul suolo pubblico, di questi "dehors".

E non soltanto a Bologna.

Nulla di particolare acché, nell'ambito della cosiddetta liberalizzazione, ci siano, purché venga rispettato un doppio criterio, quale è quello di evitare sempre più il restringimento delle aree pubbliche, già, per ragioni di cassa, ampiamente ristrette per parcheggi a pagamento e purché venga rispettata la esigenza di "riposo" di chi abita nelle immediata vicinanze, quartiere, rione o singolo fabbricato.

Anche Bologna soffre, e il caso di dirlo, del frastuono da "dehors".

Di sera, giovani e meno giovani, sostano, chiacchierano, rumoreggiano, allegramente all'aperto, in questi "casotti", detti dehors, per un semplice drink e per "chiacchierare o chiattare" ad alta voce.

Se interviene poi qualche gruppo musicale o qualche solista , peggio ancora.

Fino ad ora tarda e superata la mezzanotte, avventori "bohemiens" o non danno luogo a veri e propri spettacoli musicali.

Di qui le proteste che si vanno estendendo un po' dappertutto.

A Bologna, come dicevamo, la protesta è stata portata innanzi al Tribunale Amministrativo.

Ci si è lamentati, da parte di associazioni e cittadini, della violazione dei regolamenti municipali e, comunque, del fatto secondo cui l'Amministrazione, nel rilascio di queste autorizzazioni commerciali, deve tener conto delle esigenze della "gente", rapportate alla tranquillità e alla salvaguardia del sonno.

Il TAR, con la sentenza n.118/2015, recentissima, della Sez.II (Mozzarelli, Presidente, Giovannini, Relatore, Fina Consigliere) ha dato ragione a questa Associazione Via Petrone e dintorni) e ai vari altri cittadini che hanno partecipato al giudizio. E hanno contestato, naturalmente, le autorizzazioni rilasciate ai vari esercenti.

Autore: Prof. Avv. Ciro Centore

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