Il caso esaminato dai giudici di piazza Cavour riguarda un giovane che voleva leggere gli SMS della ex per provarne il tradimento

Poco importa che si tratti di una ex fidanzata che probabilmente ha tradito e che la prova del tradimento si possa trovare nei messaggini del telefonino.


Secondo la Cassazione impadronirsi con la forza del cellulare della ex fidanzata anche se solo per leggere gli SMS e provare il tradimento, può far scattare una condanna per rapina.


Secondo la Cassazione violare la riservatezza sui contenuti di un cellulare va ad incidere sulla libertà del proprietario e determina un ingiusto profitto anche se solo di tipo "morale".


Nel caso preso in esame dalla Suprema Corte, un ventiquattrenne si era impossessato del cellulare dell'ex fidanzata strattonandola.


Nella sentenza (numero 11467/2015) la Cassazione fa notare che "l'instaurazione di una relazione sentimentale fra due persone appartiene alla sfera della libertà e rientra nel diritto inviolabile all'autodeterminazione fondato sull'articolo 2 della Costituzione, dal momento che non può darsi una piena ed effettiva garanzia dei diritti inviolabili dell'uomo (e della donna) senza che sia rispettata la sua libertà di autodeterminazione". 


Nessuno quindi può pretendere di impossessarsi di cellulare altrui alla ricerca di prove di possibili tradimenti.


Inutile il tentativo dell'imputato di sminuire l'accaduto. Nelle sue difese aveva tentato di scagionarsi affermando che la sua azione non era ingiusta ma era motivata dalla volontà di dimostrare al padre della sua ex i tradimenti perpetrati dalla figlia.


Una tesi che non ha fatto breccia nei giudici della suprema Corte per i quali è molto più importante la libertà di autodeterminazione nella sfera sessuale che "comporta la libertà di intraprendere relazioni sentimentali e di porvi termine"  senza che nessuno possa accampare pretese di alcun tipo.


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