Tassi d’occupazione femminile superiori al 63% si registrano anche in altre 3 province tra le quali Bolzano (66,4%), Arezzo (64,4%) e Forlì-Cesena (63,3%), mentre solo un quarto della popolazione femminile lavora a Napoli (25,5%), Foggia (25,6%) ed Agrigento (25,9%). Il tasso di occupazione maschile è più elevato: la provincia di Bolzano si colloca al vertice della classifica con più di tre quarti degli uomini occupati (78,9%), mentre a Reggio Calabria lavora meno della metà della popolazione maschile (44,5%), seguita da Vibo Valentia (48,1%), Palermo (48,8%) e Caserta (49,9%). BOLZANO PROVINCIA CON PIU' OCCUPATI, REGGIO CALABRIA MAGLIA NERA - Dal rapporto emerge che la provincia con la quota più elevata di occupati è Bolzano (72,7%), mentre quella con il tasso di occupazione più basso è Reggio Calabria, dove lavorano solo 37,1 persone su 100. Dal 2° al 19° posto troviamo le province nelle quali sono occupati più di due terzi della popolazione in età lavorativa: Bologna (71,8%), Belluno e Modena (68,8%), Parma (68,7), Milano (68,4%), Lecco e Forlì- Cesena (68,3%), Reggio nell'Emilia (68,2%), Siena (67,9%), Cuneo e Pordenone (67,7), Firenze e Pisa(67,5%), Arezzo (67,4%), Lodi (67%) ed altre tre province. Roma si colloca solo al 57esimo posto della classifica (62,6%) e la provincia del Mezzogiorno con il tasso di occupazione più elevato è L'Aquila (57,2%) che si trova al 65esimo posto. PROVINCIA BOLOGNA LA PIU' COMPETITIVA SU OCCUPAZIONE - E' la provincia di Bologna a conquistare il primo posto nella speciale graduatoria delle province italiane per competitività occupazionale stilata dall'osservatorio statistico dei consulenti del lavoro. Il rapporto, infatti, analizza, tra le altre cose, il mercato del lavoro anche attraverso un 'indice sintetico di efficienza e di innovazione (Labour market efficiency and innovation index)' e stila la graduatoria tenendo conto di tasso d'occupazione (15-64 anni); tasso di non Neet (15-29 anni), più è alto il valore dell'indice minore è la quota di giovani che non lavorano non studiano e nemmeno sono in formazione; rapporto tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile, che segnala la maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e l'aumento dell'occupazione complessiva; quota di occupati che esercitano professioni altamente qualificate, che lavorano nei settori più innovativi; quota di lavoratori con contratti standard e cioè la minore presenza di lavoratori ''precari'' maggiormente esposti al rischio di povertà. E nella classifica Bologna cresce di una posizione rispetto al 2015 pur non primeggiando in nessuno dei 5 indicatori; segue Milano, che occupava la prima posizione nel 2015 e che presenta la quota più alta di occupati che esercitano professioni altamente qualificate. Valori elevati anche nelle altre province lombarde: Lecco (3° posto), Monza e Brianza (4° posto), Lodi (9° posto), Como (10° posto), Pavia (11° posto), Cremona (18°posto) e Varese (20° posto).