La condotta integra la fattispecie ex art. 615-bis c.p. di accesso abusivo a un sistema informatico o telematico

di Lucia Izzo - Spiare il partner nell'era 2.0 si traduce spesso in intrusioni illegali sui social, soprattutto Facebook, e non più (o non solo) andare a "controllare" senza permesso le sue email o il suo cellulare. Tuttavia, gli ignari coniugi spioni spesso non sanno che questo comportamento può integrare un vero e proprio reato, come disposto dal codice penale e avallato dalla giurisprudenza in materia.


La Polizia Postale, infatti, ha rilevato un aumento considerevole di querele sporte da mogli e mariti che si ritrovano spiati su Facebook dal partner (o dall'ex dal quale si sono separati) che tenta di scovare le "amicizie" e i messaggi privati: l'art. 615-ter del c.p., tuttavia punisce espressamente un tale comportamento che integra un accesso abusivo a un sistema informatico o telematico.


Ai sensi della menzionata disposizione, rischia la reclusione fino a tre anni "Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo".


Il reato è stato introdotto nel 1993 al fine di tutelare la privacy, stante le sempre maggiori incursioni nei sistemi informatici, e rendere effettivo il cosiddetto jus excludendi alios, ossia escludere o impedire l'accesso altrui, anche relativamente al proprio domicilio informatico, ossia lo spazio virtuale nel quale il soggetto si muove intrattenendo relazione personali e svolgendo attività. 


Pertanto, questo spazio, seppur diverso dal "domicilio" in senso fisico, è stato ritenuto meritevole di tutela quale "espansione ideale dell'area di rispetto pertinente al soggetto interessato garantita dall'articolo 14 Cost. e penalmente tutelata nei suoi aspetti più essenziali e tradizionali dagli artt. 614 e 615 c.p.". Il suddetto reato è stato ritenuto sussistente anche in caso a essere spiata sia la mai altrui, alla quale si è illecitamente acceduto (per approfondimenti: Spiare le mail altrui è reato). 


Lo spionaggio del partner, tuttavia, anche se perpetrato con altri tipi di comportamenti, è stato spesso sanzionato, verificandosi diverse ipotesi di reato, indipendentemente dal fatto che il "colpevole" avesse addotto a giustificazione la volontà di voler accertare i comportamenti adulterini del coniuge: ciò in quanto i doveri di solidarietà imposti dal matrimonio non sono incompatibili con il diritto di riservatezza (per approfondimenti: Spiare il coniuge anche se ti tradisce è reato).




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