Si definiscono cartelli gli accordi stilati tra due o più produttori di beni o di servizi, al fine di porre in essere strategie volte a limitare la libera concorrenza da parte di altri imprenditori; ad esempio, i cartelli possono avere ad oggetto la spartizione delle zone di distribuzione dei prodotti, i limiti di prezzo o le condizioni di vendita da applicare.

Il fenomeno dei cartelli non riguarda soltanto l'ambito economico e del diritto commerciale, ma può assumere rilevanza anche sotto il profilo penale laddove si tratti di cartelli di natura illegale (basti pensare al cartello degli stupefacenti).

In ogni caso, il cartello si contraddistingue dal carattere della temporaneità in quanto può essere soggetto a continue modifiche e poiché ogni imprenditore che prende parte all'accordo mantiene la propria indipendenza, restando legato ai suoi concorrenti fino a quando riesce a ottenere un vantaggio dall'accordo stesso.

Dal momento che si pongono come limitativi della concorrenza, i cartelli sono vietati dalle disposizioni di legge in materia di anti-monopolio, ma in alcuni casi questi accordi sono considerati legali e quindi non sottoposti a tale disciplina (es. Opec per il petrolio).