La copertura della contrattazione collettiva in particolare dovrebbe venir fissata in una soglia compresa tra il 70% e l'80%, secondo gli obiettivi fissati rispettivamente da Commissione e Parlamento europeo

Salario minimo, le novità europee

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È stato raggiunto l'accordo sulla direttiva dell'Unione europea riguardante il salario minimo. L'annuncio dall'account Twitter della Commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo (Empl). Sembra che l'accordo non preveda massimi e minimi salariali. L'obiettivo sarà istituire un quadro per fissare salari minimi adeguati ed equi. In particolare il nostro è uno dei sei Paesi dell'Ue senza una regolamentazione in materia.Il salario minimo è previsto in 21 paesi su 27 dell'Unione Europea. Manca in Italia, Danimarca, Finlandia, Austria, Svezia, Cipro. Abissali le differenze sulle cifre 332 euro al mese della Bulgaria ai 2.000 del Lussemburgo. Nello specifico in otto Stati si supera quota 1.000 euro: Slovenia (1.074 euro), Spagna (1.126 euro), Francia (1.603 euro), Germania (1.621 euro), Belgio (1.658), Paesi Bassi (1.725 euro), Irlanda (1.775 euro).

Salario minimo, com'è la situazione

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Secondo l'Ue servirà rispettare le diverse tradizioni di welfare dei Ventisette, arrivando però a garantire un tenore di vita dignitoso, a ridurre le disuguaglianze e a mettere un freno ai contratti precari e pirata. Si mira poi a «rafforzare il ruolo delle parti sociali e della contrattazione collettiva».

La copertura della contrattazione collettiva dovrebbe venir fissata in una soglia compresa tra il 70% e l'80%, stando ai due obiettivi fissati rispettivamente da Commissione e Parlamento europeo. Tra i punti della proposta europea c'è la necessità di legare i salari all'inflazione oppure al costo di un paniere di beni specifico. Ci saranno eccezioni per determinate categorie di lavoratori. Centrale la definizione di salario minimo adeguato. Il prossimo passo per la nuova direttiva sul salario minimo europeo è l'ok della Plenaria del Parlamento Ue (senza alcun emendamento) e, di seguito, la ratifica del Consiglio Ue. Saranno poi i Paesi membri doverla recepire come prevede la legge.

Verso salari minimi adeguati ed equi

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Pur rispettando le differenze dei modelli di mercato del lavoro tra i diversi Stati membri, la direttiva stabilisce un quadro di procedure per promuovere salari minimi "adeguati ed equi" in tutta l'Ue. Anche perché i Trattati vietano alla Commissione Ue di legiferare in materia di remunerazioni. Per la Commissione Ue nella maggior parte degli Stati membri, l'adeguatezza del salario minimo è insufficiente oppure vi sono lacune nella copertura della protezione. Di qui la direttiva che mira a «garantire una vita dignitosa ai lavoratori e ridurre la povertà lavorativa». La direttiva promuove la contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari e livelli adeguati di salari minimi legali, punta a migliorare l'accesso effettivo alla tutela garantita dal salario minimo per tutti i lavoratori e prevede la presentazione di relazioni sulla copertura e l'adeguatezza dei salari minimi da parte degli Stati membri.

Salario minimo, le reazioni in Italia

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Per il ministro del Lavoro Andrea Orlando, la nuova direttiva «spingerà di più verso interventi che salvaguardino i livelli di salario più bassi e verso una disciplina organica». Ed ancora il segretario della Cgil Maurizio Landini ha invitato a non ascoltare l'Europa «solo quando ci dice di tagliare le pensioni o cancellare l'articolo 18 o tagliare la spesa sociale. Se finalmente tutta l'Europa si rende conto che salari bassi e lavoratori precari senza diritti mettono in discussione tenuta social, bisogna ascoltarla».

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