L'Associazione "Coscioni" ha deciso di procedere al deposito del quesito referendario, elaborato da Rocco Berardo, per la parziale abrogazione dell'articolo 579 del codice penale ("omicidio del consenziente")

Eutanasia legale, oggi la presentazione del quesito per il referendum

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È stato depositato stamane in Corte di Cassazione, alla presenza dei leader dell'Associazione Luca Coscioni, tra cui Marco Cappato, Filomena Gallo, Mina Welby, Marco Perduca e Rocco Berardo, insieme a rappresentanti del Comitato Promotore e ai famigliari di chi ha vissuto da vicino il dramma delle proibizioni sulle scelte di fine vita, come Valeria Imbrogno, compagna di Fabiano Antoniani, i genitori e la sorella di Luca Coscioni - Anna, Rodolfo e Monica. Nello specifico è un referendum

parzialmente abrogativo dell'art. 579 c.p sull'omicidio del consenziente, come si legge in una nota «l'unica fattispecie che nel nostro ordinamento assume un ruolo centrale nell'ambito delle scelte di fine vita, dal momento che non esiste una disciplina penale che proibisca in maniera espressa l'eutanasia. Come chiarisce una nota dell'associazione «In assenza della menzione stessa del termine "eutanasia" nelle leggi italiane, la realizzazione di ciò che comunemente si intende per eutanasia attiva (sul modello olandese o belga) è impedito dal nostro ordinamento. L'eutanasia attiva è vietata sia nella versione diretta, in cui è il medico a somministrare il farmaco eutanasico alla persona che ne faccia richiesta (art. 579 c.p. omicidio del consenziente), sia nella versione indiretta, in cui il soggetto agente prepara il farmaco eutanasico che viene assunto in modo autonomo dalla persona (art. 580 c.p. istigazione e aiuto al suicidio), fatte salve le scriminanti introdotte dalla Consulta con la Sentenza
Cappato». Con il referendum parzialmente abrogativo dell'art. 579 c.p. (omicidio del consenziente), si distinguerebbe l'aiuto al suicidio da un lato e dall'altro a depenalizzare l'eutanasia, attualmente vietata dalla fattispecie di omicidio del consenziente.

Eutanasia legale, associazione Coscioni: «Decidano i cittadini»

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Sotto la ferma convinzione che «Le decisioni di fine vita sono decisioni personalissime e, in quanto tali, devono essere prese con la massima libertà dalla persona per sé stessa», l'Associazione Luca Coscioni nel quesito referendario proposto chiede la parziale abrogazione dell'articolo 579 del codice penale

("omicidio del consenziente"), mantenendo invece le aggravanti nel caso siano coinvolte persone fragili. Quella sull'eutanasia è solo una delle battaglie portate avanti. "Luca Coscioni" è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l'affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l'assistenza personale autogestita, l'abbattimento delle barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell'eutanasia, l'accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione. Come chiarisce Marco Cappato, Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni: bisogna far decidere i cittadini «su un tema che i politici si sono rifiutati di affrontare. Sono passati quasi otto anni da quando abbiamo depositato la proposta di legge per l'eutanasia legale, ma il Parlamento non l'ha discussa nemmeno per un minuto, nonostante le ripetute sollecitazioni della Corte costituzionale. Se non si interviene ora con il referendum, il problema sarà spazzato sotto il tappeto ancora per molti anni, e noi non lo vogliamo permettere, per rispetto alle troppe persone costrette a subire condizioni di sofferenza insopportabile imposta dallo Stato italiano».

Eutanasia legale, chi ha promosso il referendum

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Il Referendum per l'Eutanasia Legale è promosso da Associazione Luca Coscioni e hanno già comunicato la propria adesione, diventando parte del Comitato Promotore: Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano, Eumans, Volt, Più Europa, Possibile e tutte le associazioni, movimenti o partiti che si vorranno unire. Tra gli altri hanno già aderito Magi Riccardo, Deputato, Mantero Matteo, Senatore, Sarli Doriana, Deputata, Gilda Sportiello, Deputata, Arancio Giuseppe Concetto, Pres. Commissione Sanità ARS, Giuseppe Brescia, Pres. Commissione Affari Costituzionali Camera Deputati, Forte Monica, Pres. Commissione Antimafia Lombardia, Bora Manuela, Cons. regionale Marche, Capriccioli Alessandro, Cons. regionale Lazio, Dal Zovo Ilaria, Cons. regionale FVG, Marcozzi Sara, Cons. regionale Abruzzo, Usuelli Michele, Cons. regionale Lombardia, Riccardo Ricciardi, vicecapogruppo M5S Camera Deputati e tra gli altri ancora Giacinto Bisogni, Presidente di sezione Corte di Cassazione, e i medici Filippo Maria Ubaldi e Luigi Montevecchi e altri.


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