"Il Sindaco di un comune è responsabile dell'organizzazione e della realizzazione dei mercati comunali. Questa sua funzione gli consente il potere di aprire anche solo la domenica, come richiesto più volte dal Codacons e da tutte le associazioni degli agricoltori, i mercati rionali per la vendita diretta di frutta e verdura dal produttore al consumatore. Un provvedimento che, tranne rarissimi comuni, è sempre mancato, ed ha impedito un risparmio medio pari a circa 200 euro annui a famiglia e soprattutto ha impedito di innescare la virtuosa concorrenza". Carlo Rienzi, presidente del Codacons, annuncia, subito dopo queste dichiarazioni, una class-action diretta non contro i soliti soggetti, coinvolti nella dinamica dell'aumento dei prezzi ma contro più di 8000 sindaci d'Italia che, avrebbero potuto tenere a bada i prezzi e permettere un risparmio di almeno 200 euro a famiglia. Grazie alla grande autonomia di cui godono questi soggetti pubblici, riconosciuta dal nostro ordinamento nazionale, i sindaci avrebbero potuto e dovuto porre in essere misure per il sostegno dei bilanci familiari, oberati dai continui aumenti dei prezzi. Proprio a causa di questa mancata applicazione delle misure di prevenzione in favore delle famiglie il Codacons annuncia che è in fase di studio un'azione collettiva di risarcimento danni contro i sindaci d'Italia intorno a gennaio, responsabili di non aver aperto nei giorni di riposo domenicale i mercati rionali, determinando il rialzo dei prezzi con la conseguenti crisi dei consumatori. Il Decreto del Presidente della Repubblica
del 24 luglio del 1977 n.616, recante disposizioni in materia di trasferimento e deleghe delle funzioni amministrative dello Stato agli enti pubblici territoriali, permette infatti agli enti di vigilare sulla applicazione dei provvedimenti in materia di regolamentazione dei prezzi al consumo; di istituzione e regolamentazione dei mercati per il commercio al minuto e infine di istituire e gestire mercati all'ingrosso dei prodotti ortoflorofrutticoli, del bestiame,delle carni e dei prodotti ittici, ad eccezione dei mercati alla produzione. L'associazione ha inoltre avviato già la raccolta di firme in favore di questa iniziativa.
In questi giorni invece è stata presentata l'iniziativa "mercati diretti", una convenzione nata dall'accordo tra consumatori e agricoltori che permetterà la vendita dei prodotti ad un prezzo inferiore del 30% rispetto alla media nazionale.

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