Il progetto di Fondazione Ania, al fianco di chi rimane vittima di incidente stradale e ha bisogno di un aiuto psicologico qualificato per reagire dopo l'incidente

di Gabriella Lax - Oltre alle ferite del corpo, gli incidenti stradali lasciano, a chi resta coinvolto, ferite nell'anima e veri traumi. Per dare un aiuto psicologico qualificato in caso di incidenti stradali nasce il progetto di Fondazione Ania.

Ania Cares, pronto soccorso psicologico per vittime strada

I dati, presentati al convegno "La vittima al centro: Ania Cares", sono chiari: i sinistri stradali sono la prima causa di morte per gli under 35. Per questo chi resta coinvolto in un incidenti ha grande bisogno di un aiuto qualificato per reagire. La Fondazione Ania nasce nel 2004 per volontà delle Compagnie di assicurazione, per ridurre il numero e la gravità degli incidenti stradali. Nel tempo sono stati realizzati progetti ed iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica, a formare in modo più completo chi si mette al volante di qualsiasi veicolo e ad educare tutti i cittadini al rispetto del Codice della strada

. «Il progetto risponde ai bisogni delle vittime dirette e indirette della strada- spiega Anna Maria Giannini, professoressa ordinaria dell'Università La Sapienza di Roma e responsabile scientifico del Progetto Ania Cares - il termine pronto soccorso psicologico che descrive il nostro modello è qualcosa di più complesso: è accoglienza, è ascolto, è accompagnamento, è mettersi a disposizione per percorrere con le vittime quel tratto di strada che le metta in condizione di iniziare a una elaborazione di quanto accaduto e previene la vittimizzazione secondaria, cioè quel tipo di vittimizzazione che occorre nel momento in cui si viene trattati in modo non rispettoso dei propri bisogni e quindi si aggrava l'impatto traumatico». Secondo Maria Bianca Farina, presidente di Fondazione Ania: «Finora abbiamo sempre agito sui temi della prevenzione per evitare che accadessero incidenti. Ma quando gli incidenti ci sono, da tempo ci chiedevamo che fare.
Abbiamo ascoltato le vittime e abbiamo capito che un supporto psicologico nel momento del trauma era fondamentale. Oggi siamo qui a dire che i risultati ottenuti dopo un anno di esperienza sono molto lusinghieri e soprattutto il fatto che vogliamo continuare su questa strada». La fase operativa dell'ultimo e innovativo progetto è iniziata nel 2017. Dal 20 marzo 2017 è operativo il numero verde per il contatto con la rete degli psicologi (800 893 510, tutti i giorni 24h) e ad oggi sono state già 1240 le chiamate ricevute. Sono stati 351 i pazienti che hanno usufruito di 848 sedute (266 a Roma, 28 a Milano, 52 a Firenze e 5 a Campobasso). Il 70% sono familiari delle vittime, il restante 30% sono coloro che hanno subito in prima persona l'incidente. Saranno quattro le città pilota del progetto Ania Cares: Roma, Firenze, Milano e Campobasso. A disposizione ci saranno cento gli psicologi, 24 ore su 24, col compito di garantire assistenza alle vittime di incidenti stradali e ai loro familiari con incontri che fanno elaborare il trauma provocato in strada, in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma e la Polizia Stradale.


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