di Valeria Zeppilli - Per gli aspiranti avvocati, l'esame di abilitazione 2017/2018 non è stato affatto roseo: specie in alcune città si registra una percentuale di bocciati senza precedenti.
A Napoli ammesso solo il 33%
Il record di bocciati lo detiene Napoli, con una cifra esorbitante: i promossi sono solo 1381, a fronte di 2814 che invece l'esame scritto non lo hanno superato. Insomma, solo il 33% ce l'ha fatta...e manca ancora lo scoglio dell'orale!
Il numero di bocciati è elevato anche in altri distretti di Corte d'Appello, come Caltanissetta (dove i promossi sono il 25%) e Perugia (dove i promossi sono il 39%). Altrove, però, la situazione è diametralmente opposta: a Firenze, ad esempio, le porte del colloquio orale sono aperte per circa il 70% dei candidati.
Possibilità di ricorso al Tar
Se in molti casi la bocciatura è meritata, non mancano invece ipotesi in cui la decisione della commissione di escludere il candidato dalla prova orale risulta viziata.
Chi ritiene di essere stato bocciato ingiustamente ha però un importante rimedio a disposizione: il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale competente per territorio.
Il ricorso è giustificato, ad esempio, se la commissione che ha corretto gli elaborati non è composta secondo i criteri fissati dalla legge, quando non sono stati adeguatamente rispettati i criteri che tutelano l'anonimato e così via.
Accesso ai compiti e termini per ricorrere
Chi intende ricorrere al T.A.R., come prima cosa, deve fare una richiesta di accesso agli elaborati presso la Segreteria della Corte d'appello competente, per visionare i propri compiti e le correzioni che vi sono state apportate.
Il ricorso va quindi proposto, rivolgendosi a uno studio legale, entro 60 giorni dal provvedimenti di inidoneità.
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