Firmato il protocollo tra il Miur e il Consiglio nazionale Forense

di Marina Crisafi - A breve i professionisti del diritto torneranno sui banchi di scuola, non come alunni, bensì come insegnanti. È stato firmato infatti, il 3 ottobre scorso, il protocollo d'intesa tra il Miur e il Consiglio Nazionale Forense, teso a favorire accordi tra gli istituti scolastici e i consigli degli ordini per introdurre, si legge nel comunicato del Cnf, "nei percorsi formativi lezioni impartite gratuitamente dagli avvocati in tema di educazione alla cittadinanza e alla legalità".

"L'impegno dell'avvocatura istituzionale nelle scuole a servizio dei giovani e della diffusione dei principi di legalità è un grande privilegio prima che un dovere. Si tratta di un compito - ha assicurato il presidente del Cnf, Andrea Mascherin - che svolgeremo con entusiasmo, forti della nostra storia di custodi dei diritti fondamentali e delle nostre competenze".

L'iniziativa, che riporta, dunque, gli avvocati in cattedra al fine di educare i ragazzi alla legalità, è da tempo fortemente voluta dal Consiglio Nazionale Forense, in quanto "concretizza la vocazione dell'avvocatura istituzionale che, nella consapevolezza della propria funzione costituzionale di soggetto deputato alla difesa e alla garanzia dei diritti fondamentali, intende dare un contributo attivo all'integrazione dei percorsi formativi scolastici attraverso interventi volti all'educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva".

Il progetto

Il progetto per portare la legalità nelle scuole tramite i professionisti del diritto è stato varato dall'agorà degli ordini forensi nei mesi scorsi, attraverso una proposta di legge mirante a promuovere, a cura dell'avvocatura, insegnamenti di legalità, cittadinanza e diritto negli istituti scolastici per contrastare fenomeni come bullismo, cyberbullismo e discriminazioni tra i minori (leggi: "Avvocati insegnanti: ecco la proposta di legge"). 

L'obiettivo, secondo quanto dichiarato dal presidente Mascherin, è quello di ottenere "l'approvazione di una legge che rechi disposizioni chiare e uniformi suggellando la responsabilità sociale a cui è chiamata l'Avvocatura".

Le lezioni tenute dagli avvocati sono destinate agli alunni delle scuole di primo e secondo grado, giacché, non vi è dubbio, per il Cnf "che la conoscenza fin dall'età scolare del rispetto dell'altro contribuisce ad avere cittadini consapevoli in futuro".

Il mezzo per introdurre nelle scuole le lezioni di introduzione del diritto sarebbe quello dei Pof (Piani dell'offerta formativa delle scuole), in linea con la riforma della Buona Scuola (legge 107/2015): oltre alle nozioni generali, troverebbero spazio materie come la protezione dei diritti e delle libertà fondamentali, di educazione alla legalità e ai valori della democrazia e della partecipazione; di educazione alla cittadinanza, alla parità tra i sessi, al rispetto delle differenze e al dialogo tra le culture, nonché ai principi di solidarietà e di cura dei beni comuni.

Il protocollo

Per poter realizzare convenzioni su base locale tra i consigli degli ordini e le direzioni regionali scolastiche era necessaria la firma del protocollo tra il Cnf e il Miur. Ora, che l'intesa è stata firmata, in collaborazione con il Consiglio Superiore della Magistratura e della Corte Costituzionale, il Cnf, si legge nella nota, "sta perseguendo l'obiettivo di favorire pratiche di cooperazione tra gli istituti scolastici e i Consigli dell'Ordine degli Avvocati in modo da introdurre nei percorsi formativi specifici moduli di insegnamento impartiti gratuitamente da Avvocati, aventi ad oggetto l'educazione alla cittadinanza e alla legalità".

Nella stessa ottica, si intende favorire la realizzazione di progetti di Alternanza Scuola Lavoro, "anche per il tramite dei Consigli degli Ordini distrettuali, in modo da implementare la cultura della legalità attraverso percorsi formativi che combinino lo studio teorico con forme di apprendimento pratico svolte nel contesto professionale forense". In questo modo gli studenti potranno acquisire conoscenze, abilità e competenze in merito al ruolo dell'avvocato nella società, sia nelle attività processuali che extragiudiziali.

I moduli di insegnamento sono stati definiti con l'elaborazione di un programma minimo comune, tenendo conto delle innovazioni apportate dalla legge n. 107/2015 e in particolare privilegiando "i temi della cittadinanza attiva e consapevole, ivi compresa la conoscenza adeguata del sistema costituzionale e della rilevanza fondamentale di principi come la legalità costituzionale e ordinaria, l'eguaglianza e la non discriminazione, il pluralismo sociale e culturale".

Per il raggiungimento degli obiettivi, la collaborazione tra il Cnf e il Miur, "al fine di promuovere, individuare e organizzare iniziative comuni volte a fornire indicazioni ai Consigli degli Ordini degli Avvocati e agli istituti scolastici interessati alla sottoscrizione di convenzioni", sarà costante.


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