Dopo le dichiarazioni del premier sul progetto, presentata la proposta "Sblocca Ponte" alla Camera

di Gabriella Lax - Una proposta di legge "Sblocca Ponte" da parte di Area Popolare è stata presentata alla Camera, oggi pomeriggio. Ad annunciarlo è Angelino Alfano sulla pagine del Corriere della Sera. Torna di stringente attualità il tema del ponte sullo Stretto di Messina, dopo le dichiarazioni del premier Matteo Renzi, in visita alla Salini- Impregilo, all'assemblea per festeggiarne i 110 anni. Una storia che affonda nella notte dei tempi quella del ponte per unire Calabria e Sicilia. La leggenda vuole che il primo a tentare di costruire un ponte con le botti sullo Stretto fu il console romano Lucio Cecilio Metello, che doveva far passare gli elefanti depredati ai Cartaginesi. Ma il ponte è stato cavallo di battaglia dei tanti governi che si sono susseguiti nel tempo, da Mussolini a Craxi. In ultima analisi il sogno di Silvio Berlusconi, ora ripreso da Matteo Renzi, che rivolgendosi a Pietro Salini, numero uno del gruppo, ha affermato: "Il ponte sullo Stretto di Messina può creare centomila posti di lavoro. Se siete nella condizione di sbloccare le carte e di sistemare quello che è fermo da 10 anni, noi ci siamo".

Aldilà degli annunci e delle immediate polemiche, tante sono le obiezioni al progetto che dovrebbe unire le due sponde, velocizzare trasporti, favorire sviluppo ed economia. Ma a che prezzo? A pensare che, dal punto di vista ecologico si tratterebbe di un vero e proprio disastro, ci ha pensato la "Rete no ponte". E stamane, ospite di Radio 24, il sindaco di Messina Renato Accorinti (eletto nella lista civica "No ponte") ha fatto il punto della situazione ricordando come ad una così grande mobilitazione e ad una imponente struttura non corrisponderebbero proporzionali ritorni sul piano economico. "Il ponte è un'opera inutile dal punto di vista economico- afferma Accorinti - ci hanno raccontato per 150 anni che l'avrebbero pagato gli americani, i giapponesi, i cinesi, gli arabi e non è mai venuto nessuno". Dal punto di vista ecologico "Lo Stretto è uno dei tre corridoi di migrazione degli uccelli che si dirigono verso l'Africa, il ponte sarebbe una barriera". E ancora nella costruzione del ponte (opera immaginata con sei corsie e due binari) serve tenere in grande considerazione il fattore vento. Esistono a tal proposito prescrizioni così importanti che, per evitare l'oscillazione, il ponte dovrebbe essere chiuso per moltissimi giorni l'anno. L'impatto non migliora se si guarda dal punto di vista sismico. La zona dello Stretto è, e sarà sempre, soggetta a continui spostamenti.

A ricordarlo il disastroso e terrificante sisma nello Stretto di Messina del 1908. Un cosiddetto terremoto di faglia in quanto nell'area del Nord Africa, l'area dello Stretto di Messina e l'Area a Sud Est della Grecia sono collegate da questa grossa faglia che viene continuamente sollecitata. E sempre sarà sollecitata perchè la continua sollevazione, a centinaia e centinaia di chilometri, determina un'immersione della faglia nordafricana che va a finire sotto la Grecia. Quanti decenni dunque potrebbe resistere un ponte sullo Stretto? E per quanto riguarda i posti di lavoro? Secondo il premier sarebbero 100mila (98mila per l'esattezza). Ma siamo sicuri che in loco esiste la manodopera specializzata per poter fare al meglio i lavori?

In ogni caso, aldilà delle ragioni del sì e di quelle del no, la proposta di legge, ha deciso la conferenza dei capigruppo, sarà esaminata entro dicembre alla Camera. Il testo, spiega il capogruppo di Area Popolare, "riattiva le procedure dopo che il Parlamento con una legge aveva cancellato la Società Stretto di Messina. Siamo soddisfatti". L'opposizione, invece, è fortemente critica e annuncia ostruzionismo. Certo è che di cose da approvare entro l'anno ce ne sono diverse, quindi bisognerà vedere.


Foto: 123rf.com
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: