In forza del d.l. 18/2016, fino al 31 dicembre 2016 l'importo dovuto è quello fisso di 200 euro se l'intento è di rivendere il bene entro due anni

di Valeria Zeppilli - E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge numero 18 del 2016, che porta con sé una grande novità: chi acquista un immobile durante un'asta giudiziaria con l'intento di rivenderlo nei due anni successivi, può ora godere di una forte riduzione dell'imposta di registro, ipotecaria e catastale.

Non importa che l'acquirente sia una persona fisica o una persona giuridica: tale imposta, infatti, in ogni caso non è più quella, consueta, del 9% del valore di assegnazione del bene, ma il suo importo sarà sempre quello, fisso, di duecento euro ciascuna, per quella ipotecaria e quella catastale.

Il vantaggio è chiaro e innegabile: il risparmio di spesa ci sarà in caso di acquisto di immobili di valore superiore a 2.222,22 euro. Possiamo tranquillamente dire di tutti gli immobili!

Se però l'intento dichiarato in sede di assegnazione di rivendere l'immobile nel biennio successivo all'asta non viene rispettato, il pagamento andrà integrato, con penalizzazioni: si dovrà infatti pagare l'intero ammontare dell'imposta ordinaria di registro, ipotecaria e catastale, aggiungendovi anche una sanzione amministrativa pari al 30% e gli interessi di mora.

Il beneficio previsto dal decreto legge numero 18/2015, inoltre, non durerà per sempre: la possibilità di goderne, infatti (almeno per il momento), è concessa per un periodo transitorio che terminerà il prossimo 31 dicembre.

La normativa, già in vigore per effetto della pubblicazione in Gazzetta, ora non attende altro che di essere convertita in legge.

Valeria Zeppilli

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