Circa un terzo dei bambini italiani debbono rinunciare alle vacanze a causa della crisi che costringe i loro genitori a "stringere la cinghia". E' quanto denuncia l'Osservatorio sui Diritti dei Minori che ha esaminato un campione di famiglie monoreddito con almeno un bambino di età inferiore a 10 anni. Secondo quanto riferisce l'Osservatorio le principali motivazioni addotte da chi afferma di essere costretto a restare a casa c'è per il 41% dei casi la difficolta' a far quadrare i conti familiari per le spese di ordinaria sussistenza come l'alimentazione, l'affitto e le altre spese domestiche. Nel 28% dei casi invece il problema è legato alla necessità di pagare le rate di mutuo. In altri casi c'è solo la preoccupazione di risparmiare in vista future spese. La scelta dunque è quella di restare a casa e offrire ai figli solo alcune gite fuori porta nel fine settimana. "Dover rinunciare alle vacanze - spiega il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio - significa negare ai bambini un'occasione per confrontarsi con realta' avulse dalla quotidianita'"
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