Condannata a risarcire i danni la compagnia telefonica che adducendo una impossibilità sopravvenuta non ha rispettato il contratto e ha fornito all'utente un servizio fibra con velocità di download e upload inferiori all'offerta 

Condannata anche per lite temeraria la compagnia inadempiente

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Tripla soddisfazione per l'utente che ha sfidato una compagnia telefonica, venuta meno ai propri obblighi contrattuali, nel fornire un servizio fibra per la linea fissa e internet di casa.

La compagnia infatti non è stata solo condannata al risarcimento del danno cagionato all'utente per quasi 4000 euro, la stessa è stata condannata anche al pagamento delle spese di lite e in più ha dovuto sborsare altri 1000 euro per lite temeraria. La compagnia ha difatti disatteso l'invito dell'utente a risolvere in via bonaria la questione davanti al Corecom, causando in questo modo un aumento di costi che potevano essere evitati. Questa la decisione del Giudice di Pace di Monza contenuta nella sentenza n. 407/2022 (sotto allegata).

Velocità della fibra inferiore rispetto all'offerta

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Un utente telefonico conviene in giudizio una compagnia telefonica per chiedere il risarcimento dei danni derivati da inadempimento contrattuale.

L'attore narra di aver stipulato un contratto per la telefonia fissa e internet che prevedeva una velocità non inferiore a 50 mbts relativa a un servizio fibra.

L'utente però, dopo il contratto, veniva informato dalla compagnia che la velocità in download, non superiore a soli 6 mbts, non poteva essere migliorata, con conseguente impossibilità di fornire la velocità garantita contrattualmente. Tale situazione costringeva la compagnia a proporre al cliente, a fronte della ridotta prestazione prevista contrattualmente, la riduzione del canone mensile rispetto a quello previsto dall'offerta sottoscritta.

La compagnia telefonica imputa la ragione del mancato rispetto delle condizioni contrattuali a una impossibilità sopravvenuta causata da collegamento della fibra dalla cabina stradale all'abitazione dell'utente.

L'utente prima di agire in giudizio tenta di risolvere in via bonaria la controversia davanti al Corecom, ma senza esito alcuno. Da qui la decisione di agire in via giudiziaria.

Risarcimento per l'utente se la compagnia non rispetta il contratto

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Il Giudice di Pace adito, dopo aver respinto l'eccezione di incompetenza sollevata dalla compagnia perché manifestamente infondata, evidenzia che dalla seconda relazione peritale eseguita emerge la palese violazione degli obblighi contrattuali da parte della compagnia telefonica che non ha fornito i valori di download e upload dei dati previsti contrattualmente.

Tale inadempimento è stata fonte di danno per l'utente al quale, applicando i valori previsti dalla Agcom, viene riconosciuto un risarcimento di € 3.983,50 a cui vanno aggiunte le spese di lite, e ulteriori € 1000,00 per la responsabilità aggravata della compagnia telefonica ai sensi dell'art. 96 c.p.c perché ancora prima del contenzioso civile la stessa, perfettamente al corrente di aver violato le condizioni contrattuale, ha disatteso comunque il tentativo stragiudiziale per la risoluzione della controversia, facendo così lievitare costi, che potevano essere sicuramente evitati.

Si ringrazia il lettore, autore del libro "Il cittadino che sfidò la compagnia telefonica" Indipendendent puplished, per il cortese invio della sentenza

Scarica pdf Giudice di Pace di Monza n. 407/2022

Foto: 123rf.com
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