Riba o ricevuta bancaria: cos'è, come funziona, quanti tipi ne esistono, quali dati deve contenere e che cosa succede se il debitore è insolvente

Cos'è la Riba

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Il termine ricevuta bancaria si compone di due vocaboli, il primo ricevuta, di derivazione aziendalistica, indica l'attestazione che viene rilasciata dal creditore al debitore di aver ricevuto una determinata quantità di denaro, mentre l'aggettivo bancaria indica che la prestazione è stata eseguita da un'azienda di credito, che è stata incaricata di procedere alla riscossione del credito in denaro suddetto.

I termini Riba o Ri.BA indicano entrambi la ricevuta bancaria, che è in sostanza un documento che permette a imprese e professionisti titolari di partita Iva d'incassare crediti vantati nei confronti di terzi, avvalendosi della propria banca. Il funzionamento della Riba non è complicato. Nel momento in cui un soggetto deve dei soldi a un altro, quest'ultimo può ottenerli tramite la propria banca di appoggio proprio grazie alla Riba, perché è suo compito sollecitare la banca del debitore al fine di ottenere il pagamento vantato dal proprio cliente esibendo un documento giustificativo, come una fattura, ad esempio. In pratica attraverso la Riba il creditore conferisce alla propria banca il mandato a riscuotere per suo conto il credito vantato nei confronti del debitore.

Le Riba, accolte favorevolmente dai debitori, nascono per offrire una valida alternativa alla cambiale tratta, perché a differenza di questo titolo, non espongono, in caso d'insolvenza, ad azioni esecutive o protesti. La Riba infatti rappresenta piuttosto una dichiarazione di quietanza del creditore, in favore del debitore, che prova l'avvenuta estinzione totale o parziale di un'obbligazione che ha a oggetto una somma di denaro determinata, con una struttura che però, è più articolata rispetto a una semplice quietanza.

Procedura d'incasso della Riba

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Il funzionamento della Riba è piuttosto semplice nella pratica. La procedura ha inizio nel momento in cui il creditore consegna alla propria banca le fatture che giustificano il suo diritto di credito nei confronti del debitore conferendole l'incarico di provvedere alla loro riscossione.

La banca consegna al proprio cliente la Riba e provvede a contattare la banca del debitore per informarlo che il proprio cliente ha un debito da saldare.

La banca del debitore provvede quindi a contattare il proprio cliente debitore, si fa pagare quanto richiesto dalla banca del creditore e gira quest'ultimo il pagamento. La banca del creditore provvede quindi ad archiviare la ricevuta provvisoria di incasso.

Attenzione però perché esistono due tipologie di Riba, che consentono al creditore di ottenere vantaggi diversi a seconda del loro funzionamento. Vediamo di cosa si tratta.

Riba "a dopo incasso" e Riba "salvo buon fine"

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Come anticipato esistono due tipi di Riba. La Riba " a dopo incasso" è quella che viene depositata dal creditore presso la banca, che provvede a comunicare al debitore di dover incassare la ricevuta e che quindi i soldi devono essere depositati entro un termine determinato. In questo caso il creditore riceve la Riba a pagamento effettuato da parte del debitore.

La Riba "salvo buon fine" invece offre al creditore il vantaggio d'incassare l'importo della fattura prima ancora che il debitore lo abbia versato alla banca, al netto naturalmente dei costi che la banca deve sostenere per gestire la pratica di incasso. Questo tipo di ricevuta in genere viene utilizzata quando il pagamento della fattura è stabilito a distanza di mesi e il creditore ha bisogno di liquidità. In questo modo infatti riceve in anticipo quanto dovuto dal debitore dalla banca senza dover attendere la scadenza reale della fattura e senza doversi preoccupare della eventuale insolvenza del debitore, rischio che in questo modo passa alla banca.

Da quanto detto finora si intuisce che il servizio Riba, che la banca fornisce presuppone l'esistenza di un rapporto, in genere di conto corrente o di apertura di credito. Deve ritenersi tuttavia che non è escluso che la banca possa fornire questo servizio in modo del tutto autonomo.

Quali dati contiene la Riba

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Passando ora a esaminare il documento nel suo contenuto, occorre precisare che la ricevuta bancaria deve contenere obbligatoriamente i seguenti dati:

  • il nome e il cognome del debitore e il suo numero di partita Iva;
  • il numero della fattura;
  • l'importo da saldare indicato in fattura;
  • la data di scadenza della ricevuta bancaria, ossia il termine entro il quale il debitore deve provvedere al pagamento.

Cosa accade se il debitore non paga

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Quando si decide di ricorrere alle ricevute bancarie per ricevere il pagamento di una fattura è senza dubbio meno rischioso optare per quella "a dopo incasso" perché, come abbiamo visto, in questo caso il creditore riceverà la Riba solo dopo che il debitore ha effettivamente pagato.

Il discorso cambia invece se si sceglie la Riba "salvo buon fine", perché in questo caso, vero che la banca anticipa al proprio cliente l'importo della fattura che dovrebbe pagare il debitore, se però questo soggetto non paga, allora l'istituto di credito può rivalersi sul creditore per ottenere quanto pagato, oltre ai costi sostenuti per gestire la pratica.

C'è però un altro aspetto ancora più insidioso. Il problema è che la responsabilità della ricevuta bancaria insoluta è del solo creditore, per cui nel caso in cui il debitore sia insolvente sarà in realtà il creditore a essere segnalato alla centrale dei rischi. Segnalazione che gli renderà la vita difficile nel caso in cui dovesse avere necessità di chiedere un mutuo o di ricorrere alle ricevute bancarie per farsi pagare.

Ciò non toglie naturalmente che il creditore potrà agire in tutte le sedi più opportune al fine di recuperare il proprio diritto di credito, intraprendendo ad esempio un'azione monitoria e avviando, nel caso, anche una procedura esecutiva nei confronti del debitore.



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