Essere querelati non significa sempre acquisire la qualifica d'indagato e venire a conoscenza delle attività d'indagine a proprio carico, vediamo perché

Cos'è la querela?

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Cosa significa essere querelati? Una domanda che presuppone prima di tutto la conoscenza dell'atto di querela. A chiarire sinteticamente il significato e il contenuto di questo atto è l'art. 336 c.p.p il quale dispone testualmente che: La querela è proposta mediante dichiarazione nella quale, personalmente o a mezzo di procuratore speciale, si manifesta la volontà che si proceda in ordine a un fatto previsto dalla legge come reato."

Il significato della norma è molto chiaro. La querela è un atto che contiene una dichiarazione di scienza con la quale un soggetto manifesta la volontà di procedere penalmente nei confronti di un determinato soggetto, ritenuto responsabile della commissione di un reato.

Cosa significa essere querelati?

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Dopo aver chiarito che cos'è la querela è possibile rispondere alla domanda che ci siamo posti all'inizio. Essere querelati significa essere stati denunciati da qualcuno alla pubblica autorità, tramite la presentazione dell'atto di querela.

Atto di querela che può essere presentato in relazione a quei reati che, per legge, sono perseguibili a querela di parte, a differenza di quelli procedibili d'ufficio.

Essere querelati significa anche e di norma, che il proprio nominativo viene iscritto nel registro degli indagati.

La querela infatti è uno dei diversi modi, previsti dalla legge, per informare la pubblica autorità della possibile commissione di un reato e per consentire alla stessa di effettuare le opportune indagini e verificare così se l'illecito penale di cui il soggetto è stato accusato, è stato commesso effettivamente.

Essere querelati quindi significa essere sospettati della commissione di un reato ed essere quindi indagati, poiché nel momento in cui il proprio nome viene iscritto dal Pubblico Ministero nel Registro delle notizie di reato presente in ogni Procura della Repubblica, significa che vengono avviate delle indagini per scoprire se il reato di cui si è stati accusati, è stato commesso veramente.

Cosa succede al soggetto indagato?

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Il soggetto indagato viene informato formalmente della sua condizione attraverso l'informazione di garanzia, che gli viene recapitata direttamente a casa e con la quale gli si comunica che nei suoi confronti sono state avviate delle indagini.

Grazie a questa comunicazione l'indagato può nominare un difensore che lo assisterà nel compimento di alcuni atti tipici delle indagini preliminari, come l'interrogatorio, se il PM lo ritiene necessario.

L'art. 369 c.p.p al comma 1 prevede infatti che: "Solo quando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere, il pubblico ministero invia per posta, in piego chiuso raccomandato con ricevuta di ritorno, alla persona sottoposta alle indagini e alla persona offesa una informazione di garanzia con indicazione delle norme di legge che si assumono violate, della data e del luogo del fatto e con invito a esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia."

Questo significa che, se nella fase delle indagini devono essere compiute attività che non necessitano della partecipazione dell'indagato, questo soggetto può venire a conoscenza del procedimento avviato a suo carico, solo quando gli viene notificato l'avviso di conclusione delle indagini.

Come si fa a sapere se si è stati querelati?

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Abbiamo visto che non sempre il soggetto querelato viene messo al corrente dell'avvio delle indagini sul proprio conto. In questi casi però il soggetto che ha il sospetto di essere destinatario di una querela può attivarsi in prima persona chiedendo informazioni alla Procura della Repubblica, tramite un'istanza, che può essere depositata anche a mezzo pec.

La Procura dopo i dovuti controlli rilascia un certificato in cui, se risultano iscrizioni a carico del richiedente, sono contenuti alcuni dati basilari come il nominativo del querelato, il numero del procedimento, la data di commissione dei fatti e il reato per cui si procede. Viceversa, se nessuna iscrizione risulta a carico del richiedente, la Procura non farà altro che rilasciare un certificato contenente una frase del seguente tenore "Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione."

Essere querelati significa sempre essere indagati?

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Abbiamo detto che la presentazione della querela, di norma, comporta l'iscrizione del nominativo del soggetto querelato nel registro delle notizie di reato. Questo significa che non sempre accade. Ci sono infatti dei casi in cui le querele presentate all'Autorità presentano dei difetti talmente grossolani che non consentono alla stessa di procedere proprio perché la denuncia è invalida.

Pensiamo a una querela presentata da un soggetto che in realtà non è legittimato a presentarla perché non è la vittima del reato o alla querela presentata una volta decorsi i termini di legge o quella anonima o presentata per perseguire un illecito civile e non penale.

Ecco, in questi casi il nome del soggetto querelato non viene iscritto nel registro perché la querela viene archiviata immediatamente.

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