I negoziatori del PE e del Consiglio hanno raggiunto giovedì un accordo provvisorio sul Certificato Covid digitale UE per facilitare la libera circolazione durante la pandemia

Certificato covid digitale, gli obiettivi

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Passi in avanti per un Certificato covid digitale europeo. Qualche giorno fa, i negoziatori del PE e del Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sul documento europeo per facilitare la libera circolazione durante la pandemia. Gli obiettivi sono quelli di facilitare il diritto alla libera circolazione durante la pandemia e contribuire alla graduale eliminazione delle restrizioni. Si dovrà trattare di test «abbordabili e accessibili». Almeno 100 milioni di euro dallo Strumento di sostegno di emergenza per l'acquisto di test. Infine ci sarà un formato comune del Certificato per l'accettazione in tutti i Paesi UE.

Certificato covid digitale, le caratteristiche

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Vediamo quali saranno le caratteristiche del certificato che sarà in vigore dal 1° luglio: in primis, sarà disponibile sia in formato digitale che cartaceo. Potrà documentare se una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o ha un risultato recente di test negativo o è guarita dall'infezione. Saranno tre certificati distinti. Il quadro comune dell'UE permetterà agli Stati membri di emettere tali certificati che saranno poi accettati negli altri paesi dell'UE. Il regolamento del Certificato Covid digitale UE resterà in vigore per 12 mesi. Il certificato non sarà una precondizione per esercitare il diritto alla libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio.

Certificato covid digitale, test economici e accessibili

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Ci saranno cento milioni di euro, come fondi per sostenere la disponibilità di "test abbordabili e accessibili". L'impegno viene direttamente dalla Commissione europea ed è stato preso nell'ambito dello Strumento di sostegno di emergenza per l'acquisto di test (tamponi) per l'infezione da SARS-CoV-2 per rilasciare i certificati UE. Di tale finanziamento dovrebbero beneficiare in particolare le persone che quotidianamente o frequentemente attraversano le frontiere per andare al lavoro o a scuola, visitare parenti stretti, cercare cure mediche, o per prendersi cura dei propri cari, così come i lavoratori essenziali. A questa somma potrebbero aggiungersi altri finanziamenti, dopo l'approvazione delle autorità di bilancio. Dal canto loro, gli stati europei accettare i certificati di vaccinazione rilasciati in altri Stati membri per le persone che hanno ricevuto un vaccino autorizzato dall'Agenzia

europea dei medicinali (EMA) (attualmente Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Janssen). Spetterà ai Paesi UE decidere se accettare anche i certificati delle vaccinazioni effettuate con gli altri vaccini utilizzati in base alle procedure di autorizzazione di emergenza nazionali o con quelli elencati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l'utilizzo di emergenza.

Certificato covid digitale, protezione dei dati

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I certificati saranno verificati per prevenire frodi e falsificazioni, così come l'autenticità dei sigilli elettronici inclusi nel documento. I dati personali ottenuti dai certificati non possono essere immagazzinati nei Paesi UE di destinazione e non ci sarà una banca dati centrale stabilita a livello UE. La lista delle entità che tratteranno e riceveranno i dati sarà pubblica, in modo che i cittadini possano esercitare i loro diritti di protezione dei dati in base al regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).


Foto: 123rf.com
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