- Sì all'adozione di un minore da parte di una coppia omosessuale
- Il principio di diritto
- Adozioni gay: cosa dice la legge?
- I precedenti giurisprudenziali
Sì all'adozione di un minore da parte di una coppia omosessuale
Il caso esaminato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione
Il caso, portato all'attenzione del Supremo Consesso, è analogo a quello già risolto dallo studio legale della scrivente, cui si rivolgeva una coppia omosessuale formata da due padri coniugati in Canada che, tramite maternità surrogata, sono divenuti genitori in Messico di 3 sorelle gemelle. Le tre minori sono figlie biologiche di uno dei due genitori e divenute figlie anche dell'altro con sentenza pronunciata dalla Corte di Giustizia in California. Trasferitisi in Italia, a Roma, grazie al supporto legale, il Tribunale per i Minorenni di Roma con provvedimento pubblicato in data 7 ottobre 2019, ha disposto l'adozione delle figlie da parte del genitore non biologico, ordinando la trascrizione dell'adozione nei registri di Stato Civile.Le Sezioni Unite si sono pronunciate sul ricorso di un Sindaco di un Comune lombardo che impugnava la trascrizione della sentenza di adozione di un minore da parte di una coppia gay, emessa negli Stati Uniti.
Il bambino americano infatti è stato adottato da una coppia di uomini, con cittadinanza americana di cui uno dei due naturalizzato italiano.
La Corte di Cassazione nella decisione ha evidenziato che il bambino è stato adottato e non vi è stato alcun accordo di maternità surrogata fra la coppia adottante ed i genitori biologici del minore. Ha inoltre rilevato che l'adozione legittimante da parte di una coppia same sex in Italia non è consentita, tuttavia essendo una coppia di cittadinanza americana con provvedimento emesso da un'autorità straniera, può ritenersi valida l'adozione anche in Italia.
Il principio di diritto
Adozioni gay: cosa dice la legge?
Nuovi diritti sono stati riconosciuti alle coppie omosessuali con la Legge del 20 maggio 2016 n. 76 (c.d. Legge Cirinnà), che ha istituito le unioni civili omosessuali equiparandole al matrimonio, escludendo tuttavia l'applicazione delle disposizioni contenute nella legge n. 184/1983 sull'adozione.
La Corte di Cassazione ha, in più occasioni, legittimato la stepchild adoption nei casi in cui vi era la presenza di un genitore biologico, autorizzando l'adozione in casi particolari da parte del compagno/a omosessuale, a tutela del minore e dei suoi rapporti familiari, purchè non sia contrario all'ordine pubblico.
Il concetto di ordine pubblico, limite al riconoscimento di sentenze straniere, è piuttosto circoscritto e fa riferimento ai soli valori supremi e vincolanti contenuti nella nostra Costituzione.
L'interesse primario da tutelare è il best interest of the child, riconosciuto sia dalla normativa interna che internazionale e si esplica anche nel diritto del bambino a vivere stabilmente in un ambiente domestico armonioso e ad essere educato e assistito durante la crescita nel rispetto dei suoi diritti fondamentali.
I precedenti giurisprudenziali
Ora, la pronuncia delle Sezioni Unite crea un importante indirizzo giurisprudenziale sancendo un principio di diritto che è destinato ad ergersi a linea guida per le successive pronunce in tema di trascrizione di sentenze di adozione da parte di coppia omosessuale emesse da un'autorità straniera, nulla disponendo la Legge in merito.
Tuttavia, di recente anche la Corte Costituzionale ha sollecitato l'intervento legislativo del Parlamento in tema di adozioni gay, evidenziando la necessità di colmare il vuoto normativo riconoscendo i diritti del figlio nelle coppie omosessuali.
Attenderemo, nel frattempo tuteliamo i diritti dei figli facendo leva su questo importante precedente giurisprudenziale, che concede almeno un punto abbastanza fermo per il riconoscimento dei diritti delle coppie gay e dei loro figli. • Foto: 123rf.com