Tanti i comuni che hanno adottato gli strumenti di sorveglianza dall'alto o la geolocalizzazione (nel caso della Lombardia) per far fronte alle pericolose violazioni delle disposizioni governative

di Gabriella Lax - Coronavirus, droni per controllare i "furbetti" che escono di casa nonostante i divieti. Tanti i comuni italiani che hanno adottato gli strumenti di sorveglianza dall'alto per far fronte alle pericolose violazioni delle disposizioni governative.

Coronavirus e droni, l'occhio che vede dall'alto

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Coronavirus, droni per controllare i "furbetti" che escono di casa. E così la tecnologia da una mano alle forze dell'ordine aiutandole nello specifico compito di controllare il rispetto della normativa del governo che prevede la possibilità di uscita di casa solo in tre casi: comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute, rientro presso il proprio domicilio ed esclusivamente per persone non positive al virus e non in quarantena.

Coronavirus, le città che utilizzano i droni

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Vicino Milano, a Bareggio, un drone ha controllato le aree di campagna, per evitare assembramenti pericolosi. Come spiega scritto il vice sindaco e assessore alla sicurezza, Lorenzo Paietta: «Aiutateci e aiutiamoci! Tutto quello che abbiamo a disposizione lo utilizziamo, ma serve innanzitutto il buonsenso da parte di tutti». Lo stesso accade Bertinoro, in provincia di Forlì, dove il velivolo, oltre a sorvegliare la città dall'alto, manderà un richiamo sonoro: «State a casa». Ma anche al Sud, in zone in cui l'emergenza non ha toccato i massimi livelli, ci si attrezza con la tecnologia.

Un drone per controllare il territorio per verificare casi di assembramento. Il velivolo circola nel territorio del comune di Crosia, provincia di Cosenza. Ed il sindaco, Antonio Russo, che continua a coordinare le attività di prevenzione imposte dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri denominato «Io resto a Casa» chiarisce «per intensificare i controlli abbiamo sfruttato anche le potenzialità di un drone che ci ha permesso di sorvolare in lungo ed in largo tutto il centro urbano per intercettare eventuali assembramenti. Contestualmente devo rimarcare la responsabilità che sta dimostrando la stragrande maggioranza dei miei cittadini che stanno rispettando le prescrizioni rimanendo in casa. Ma ci sono anche i reticenti che, però, stiamo individuando e denunciando». Drone anche a Grosseto: su segnalazione dei cittadini, la polizia municipale, grazie al presidio tecnologico, sta controllando spazi verdi, argini, piste ciclabili e parchi, anche nelle frazioni.

Coronavirus e droni ammonitori

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A Reggio Calabria dei droni si fa un uso preventivo. Accanto alle auto della polizia municipale che ammoniscono sull'importanza di stare a casa, da ieri ci sono anche i droni che presidiano per ora solo il Lungomare ed il centro cittadino. Droni che diffondono una comunicazione verbale e avvisano la cittadinanza della necessità di rispettare le disposizioni del decreto ministeriale.

Coronavirus e geolocalizzazione delle celle telefoniche in Lombardia

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In Lombardia, regione in cui l'emergenza contagio è esplosa in tutta la sua drammaticità, si utilizza un altro sistema che si basa sulla tecnologia: la geolocalizzazione delle celle telefoniche. È il sistema scelto per controllare gli spostamenti dei cittadini. Delle piccole parti delle vaste reti telefoniche consentono di conoscere la posizione di un telefono, tuttavia la precisione dei dati varia a seconda di dove ci si trova. In questo caso, la Regione non ha utilizzato il gps per tenere traccia dei movimenti delle persone, di conseguenza per non essere localizzati non basta disattivare il gps.


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