L'impegno del governo con l'inserimento nel Def di un riferimento al riconoscimento della giusta retribuzione per i lavoratori autonomi

di Gabriella Lax - Le norme sull'equo compenso estese anche ai praticanti. Sarebbe una svolta importante per tantissimi giovani che iniziano una professione e lavorano duramente ma senza ricevere compensi nel periodo considerato di praticantato.

Equo compenso anche per i praticanti nel Def 2019

Sul fronte dell'equo compenso ai praticanti c'è l'impegno assunto dal governo, con l'inserimento nel Def 2019 (Documento di economia e finanza, licenziato nei giorni scorsi, a palazzo Chigi) di un riferimento al riconoscimento della giusta retribuzione per i lavoratori autonomi.

A dare la notizia è Italia Oggi che riporta le assicurazioni del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, a margine del 57° congresso nazionale dell'Unione giovani dottori commercialisti (Ungdcec), al Lingotto di Torino.

«La finalità da perseguire è estendere l'equo compenso pure a professioni non ordinistiche» e, riguardo le nuove leve il governo punta a «garantire una contribuzione, una remunerazione», per poter permetter loro di svolgere l'attività lavorativa dignitosamente, «soprattutto nelle fasi iniziali, che comportano diversi ostacoli e molto difficoltà - secondo il sottosegretario alla giustizia - è un modo avvicinare i giovani alle libere professioni e tutelare chi già le esercita a 360 gradi». E il riferimento è al testo incluso nel Def 2019 che, in particolare parla di una «previsione» (che andrà tradotta, sottolinea il sottosegretario, in provvedimenti legislativi «entro il 2019», perché si tratta di una riforma «non più rinviabile») di «trattamenti congrui per l'apprendistato».


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