Si può aprire un conto all'estero e come? Quali sono i paesi in cui conviene di più e gli obblighi fiscali rispettare? Ecco le risposte ai vostri dubbi

di Annamaria Villafrate - E se aprissi un conto all'estero? Quante volte vi sarà balenata quest'idea, senza sapere esattamente come muovervi e soprattutto se conviene veramente farlo. Si sente parlare di tassi più elevati, di costi di tenuta conto ridotti e subito ci viene voglia di far gestire i nostri soldi a una banca estera per vedere se, magari, riusciamo a risparmiare e a ottenere condizioni migliori di quelle applicati al nostro caro e vecchio conto.

Vediamo quindi se è legale aprire un conto estero, quali sono le modalità per farlo, in quali paesi è più conveniente, quali sono gli aspetti da considerare prima di prendere questa decisione e infine quali sono gli obblighi fiscali da rispettare:

E' legale aprire un conto corrente all'estero?

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Aprire un conto corrente all'estero in periodi caratterizzati da una certa instabilità politica e dai timori di una recessione fa gola a molti italiani. Vero però che la prima domanda che tutti si pongono in questi casi è: ma aprire un conto all'estero è legale? Le nostri leggi lo consentono?

La risposta per fortuna è affermativa. Del resto, se così non fosse, come farebbero i tanti studenti italiani che frequentano l'Università all'estero? Stesso discorso per chi decide di trasferirsi all'estero per un periodo più o meno lungo. Il conto corrente

è uno strumento bancario ormai fondamentale. Non solo perché permette di tenere il denaro al sicuro, ma anche perché offre tutta una serie di servizi davvero comodissimi. Basti pensare ai conti online, che permettono di pagare bollette, ricariche telefoniche, fare bonifici a terzi, o alle comodissime carte di credito di debito che, se proprio si resta a secco di contanti, consentono di effettuare pagamenti, prelevare contante dagli sportelli e quant'altro.

Come si apre un conto corrente all'estero?

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Chiarito che il nostro ordinamento prevede questa possibilità, è necessario capire ora come si può aprire un conto corrente

all'estero. I modi in cui è possibile aprire un conto corrente all'estero sono due. E' possibili infatti aprire il conto estero direttamente dall'Italia oppure recandosi fisicamente nel paese straniero e fare tutto sul posto. Va da se che le due modalità prevedono procedure diverse, vediamole meglio:

Aprire un conto all'estero

Chi desidera aprire un conto corrente in un paese estero, magari approfittando di un periodo di vacanza, deve prima di tutto informarsi sulla documentazione richiesta per espletare questa formalità. Di solito i documenti che vengono richiesti con più frequenza sono:

  • la carta d'identità in corso di validità;
  • la documentazione che attesti il domicilio effettivo del richiedente;
  • l'autorizzazione alla permanenza all'interno dello stato;
  • una certificazione che certifichi l'attività lavorativa svolta;
  • documenti che permettono alla banca di verificare se chi presenta domanda di apertura è stato sempre solvibile o se, al contrario, ha commesso illeciti.

Da sapere inoltre che per i cittadini dei paesi Ue è prevista la possibilità di aprire un conto corrente base in qualsiasi paese membro, così chiamato perché consente un numero limitato di versamenti e prelievi e con il limite ulteriore di non andare in rosso.

Aprire un conto estero dall'Italia

Questa modalità in realtà offre, a sua volta, diverse opzioni per aprire un conto all'estero:

  • La prima prevede la possibilità di rivolgersi direttamente alla banca estera sfruttando l'online con la possibilità, magari via e-mail o tramite account dedicato, di fornire tutta la documentazione necessaria all'apertura (in genere previa apposizione della firma elettronica o altra forma di validazione) e su richiesta, anche il motivo per il quale si richiede questo servizio. Ottenuta l'apertura del conto estero online, sarà possibile gestirlo direttamente e comodamente da casa propria.
  • Un altro modo per aprire un conto all'estero è quello che prevede l'intermediazione di una fiduciaria. In questo caso, visto che il trasferimento avviene dal conto italiano della propria banca a quello italiano della fiduciaria, le somme trasferite sul conto estero della fiduciaria non devono essere dichiarate al Fisco. Spetta infatti a questa intermediaria provvedere, in qualità di sostituto d'imposta, all'applicazione delle imposte previste sugli importi esteri.

Come si fa a scegliere il conto estero giusto?

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La scelta del conto ideale all'estero segue le stesse logiche da rispettare nel momento in cui si decide di farlo in Italia. Sicuramente è consigliabile confrontare le opzioni offerte dai vari istituti bancari esteri prima di decidere. In questa operazione Internet è sicuramente un ottimo alleato perché permette di confrontare le tante offerte di conto estro presenti e decidere quello più adatto ai bisogni di ognuno.

Tutto chiaro, ma quali sono le condizioni e i requisiti da tenere d'occhio per decidere al meglio?

  • Per prima cosa è necessario controllare le tariffe che la banca applica per i servizi di consulenza e assistenza.
  • In secondo luogo è bene verificare le condizioni generali del contratto, come il costo per il mantenimento del conto, i costi di trasferimento dei fondi, i costi dei prelievi e dei bonifici (in genere convenienti se effettuati tra paesi membri dell'Unione Europea).
  • Un altro aspetto da valutare riguarda infine costi e modalità dei prelievi in valuta estera e delle operazioni di conversione delle valute per le aree all'esterno della zona euro.

Quali sono i paesi in cui è più conveniente aprire un conto?

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Sicuramente il motivo principale che spinge ad aprire un conto in un paese diverso da quello di appartenenza sono i tassi di rendimenti. Da qualche anno i paesi stranieri più gettonati in cui aprire un conto può essere davvero redditizio sono il Brasile, la Mongolia, Inghilterra, gli Stati Uniti, e la Serbia, per quanto riguarda l'Europa. Nella scelta del paese in cui aprire il proprio conto estero però, c'è un'altra valutazione da fare, ovvero il tasso d'inflazione che, se troppo elevata, rischia di erodere i guadagni ottenuti.

Questo rischio, decisamente elevato nei paesi esterni all'area Euro, è più ridotto in ambito europeo, anche se chi vuole aprire un conto in un paese europeo deve essere preparato al fatto che le condizioni, così come i rendimenti sono molto simili a quelli applicati in Italia, per cui è il casi di ponderare bene questa decisione, facendosi aiutare da un esperto del settore.

Gli obblighi fiscali per chi apre un conto all'estero

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Nel momento in cui si apre un conto estero le giacenze medie presenti sullo stesso devono essere indicate nel quadro Rw della dichiarazione dei redditi.

Chi risiede in Italia per più di sei mesi all'anno è soggetto al prelievo fiscale del 26% sugli interessi, in quanto redditi di capitale. Inoltre le attività finanziare detenute all'estero sono soggette alla Ivafe pari a 34,20 euro, che corrisponde alla nostra imposta di bollo e che non viene applicata ai depositi d'importo inferiore ai 5000 euro.

In base alla legge n. 186/2014 è previsto inoltre che, l'obbligo di monitoraggio fiscale è escluso per i depositi e i conti correnti che, nel periodo d'imposta, non hanno raggiunto il valore massimo complessivo di 15.000 euro.

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