A stabilirlo la Corte europea dei diritti dell'uomo che ha dato ragione all'Islanda e respinto il ricorso di due legali

di Gabriella Lax - Se l'avvocato che non vede accolta l'istanza di rinuncia all'incarico ritarda il procedimento può incorrere in sanzioni, anche se la multa gli viene inflitta nel corso del processo principale e in sua assenza. Sempre che davati alla Corte suprema possa fornire prove e nuovi documenti. Così ha deciso la Corte europea dei diritti dell'uomo che ha dato ragione all'Islanda e respinto il ricorso di due legali.

Cedu, multa all'avvocato che ritarda il processo

Si tratta del ricorso n. 68273/14, che tratta il caso di due legali che erano stati designati come difensori in un processo penale ma avevano chiesto di essere sostituiti perché, secondo loro, l'accusa non forniva il materiale necessario per il processo. Il tribunale aveva respinto la domanda e li aveva sanzionati con 6.200 euro ciascuno sia per i ritardi, sia per l'oltraggio alla Corte. Da qui il ricorso alla Cedu che ha accolto le ragioni del Paese e respinto la richiesta degli avvocati, ritenendo valida la pronuncia del tribunale. Secondo la Corte, se da un alto è esatto che in un primo tempo la sanzione era stata decisa in assenza dei due legali, di seguito, nel ricorso dinanzi alla Corte suprema i ricorrenti avevano potuto presentare documenti e testimonianze, con un nuovo esame delle questioni nel diritto ed anche nel merito. Secondo la Cedu non si sarebbe dunque concretizzata una violazione dell'articolo 6 della Convenzione che assicura l'equo processo. La stessa Corte ha anche escluso la violazione dell'articolo 7 che afferma il principio "nulla poena sine lege" poiché la sola circostanza che il diritto interno non fissi l'importo massimo di un'ammenda non è contrario alla Convenzione.

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