Ecco come si calcolano i gradi di parentela e in cosa si distingue tale vincolo da quello di affinità. Guida con esempi e prospetto riepilogativo

di Valeria Zeppilli - La parentela è il vincolo che unisce i soggetti che discendono da un unico capostipite. Essa è suddivisa per gradi, che distinguono i parenti più stretti da quelli più lontani.

Vediamo come si calcolano i gradi di parentela, facendo prima un'opportuna precisazione:

Linea retta e linea collaterale

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Per la determinazione del vincolo di parentela si suole distinguere tra linea retta e linea collaterale.

La prima, nel dettaglio, lega le persone che discendono l'una dall'altra. Sono ad esempio parenti in linea retta padre e figlio, nonno e nipote e così via.

La linea collaterale, invece, è quella che lega persone che discendono da uno stipite comune, ma non l'una dall'altra. Sono quindi parenti in via collaterale, ad esempio, i fratelli.

Come si calcolano i gradi di parentela

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Ciò premesso, i gradi di parentela si calcolano nel seguente modo:

- per la linea retta si contano le generazioni che separano i due parenti eliminando lo stipite comune. Per capire meglio facciamo qualche esempio: padre e figlio sono parenti di primo grado (padre + figlio = 2 - stipite comune = 1); nonno e nipote sono parenti di secondo grado (padre + figlio + nipote = 3 - padre = 2) e così via;

- per la linea collaterale il conteggio va fatto partendo da uno dei due parenti, salendo sino allo stipite comune, riscendendo sino all'altro ed eliminando lo stipite comune. Ad esempio, fratello e sorella sono parenti di secondo grado (fratello + genitore + sorella = 3 - genitore = 2); i cugini sono parenti di quarto grado (cugino 1 + genitore del cugino 1 + nonno + genitore del cugino 2 + cugino 2 = 5 - nonno = 4) e così via.

Il legame di parentela è in ogni caso riconosciuto per legge sino al sesto grado e non oltre.

I gradi di parentela

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Specificate le modalità con le quali provvedere al calcolo del grado di parentela, riepiloghiamo qui di seguito quali sono i primi tre gradi di parentela, ricavati utilizzando le predette regole.

I grado

padre/madre - figlio/figlia

II grado

nonno/nonna - nipote

fratelli e sorelle

III grado

bisnonno/bisnonna - pronipote

zio/zia - nipote

L'affinità

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Diversa dalla parentela, e quindi da non confondere con essa, è l'affinità, ovverosia il rapporto che lega un soggetto con i parenti del coniuge.

Il grado di affinità si calcola considerando il grado di parentela che lega il coniuge all'affine.

Ecco quindi uno schema riepilogativo del rapporto di affinità sino al terzo grado.

Sono affini di I grado di un soggetto:

il suocero e la suocera e i figli del coniuge.

Sono affini di II grado di un soggetto: il nonno o la nonna del coniuge, il nipote del coniuge (figlio del figlio), il cognato o la cognata.

Sono affini di III grado di un soggetto: il bisnonno o la bisnonna del coniuge, il pronipote del coniuge, il nipote (figlio del cognato o della cognata), lo zio o la zia del coniuge.

Rapporto tra marito e moglie

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Da tutte queste esemplificazioni sono rimasti fuori il marito e la moglie.

Tra marito e moglie, infatti, non c'è rapporto né di parentela né di affinità, ma c'è una relazione diretta di coniugio che comporta, di per sé, il sorgere di diritti e doveri reciproci.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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