Il tribunale per i minorenni di Milano ha affidato ai servizi sociali il compito di prendere le decisioni riguardanti la salute del bambino

di Gabriella Lax - Genitori in lite per i vaccini? Decide il tribunale. È successo al tribunale dei minori di Milano. Padre e madre sono separati: l'uomo vorrebbe vaccinare il figlio di 4 anni, mentre la donna è un'antivax

convinta. Dunque il Tribunale ha affidato ai servizi sociali il compito di prendere tutte le decisioni che riguardano la salute del bambino.

Vaccini, tra i genitori che litigano decide il tribunale

Questa la vicenda, riportata da Repubblica. Secondo i giudici, i conflitti tra i genitori risultano tali che serve "limitare ulteriormente la responsabilità genitoriale" in relazione a tutte le decisioni sulla sua salute e sull'istruzione, dunque dovranno essere prese dai servizi sociali. Non soltanto, i genitori sono stati avvertiti che, in caso di mancato seguito alle indicazioni dei servizi il bambino potrebbe essere collocato fuori dalla famiglia.

Si tratta della prima decisione del genere presa da un tribunale, anche se c'erano stati dei precedenti legati solo ad alcuni vaccini, quello contro l'hpv in un caso e quelli contro l'influenza e la meningite in un altro.

Così, lo scorso 31 luglio, dopo l'approvazione definita della legge sui vaccini, il tribunale per i minori di Milano ha deciso sul conflitto di due genitori che non stanno più insieme da circa 4 anni. Alle spalle la storia di una separazione travagliata, con reciproche denunce anche penali (archiviato un esposto della donna che accusava l'ex di molestie sul bambino). I servizi sociali, che già si occupavano del minore, per decisione dei giudici dovranno "assicurargli le visite di controllo sul suo stato di crescita e di salute, le cure necessarie, verificando eventuali incompatibilità e controindicazioni all'assolvimento delle vaccinazioni obbligatorie".

Sempre secondo Repubblica, fioccano le accuse: il padre, assistito dall'avvocato Francesco Miraglia di Modena, riferisce che la ex non portasse il bambino dal pediatra. La donna è una convinta no-vax e sui social non lesina di riportare le sue idee in proposito. La sua posizione viene respinta dalla Corte quando demanda ai servizi sociali «le decisioni inerenti alla salute, all'istruzione ed educazione del minore così da assicurargli non solo le visite e le cure necessarie, regolarizzando altresì l'assolvimento dell'obbligo delle vaccinazioni, ma anche la frequentazione delle scuole e lo svolgimento di normali attività stimolanti e di socializzazione fino ad oggi a lui negate».

Foto: 123rf.com
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