Si tratta di un modello in cui le specializzazioni verticali lasciano il posto a quelle orizzontali

di Valeria Zeppilli - Gli studi legali, negli ultimi tempi, hanno dovuto affrontare una sfida durissima: quella della crisi economica e di settore, dinanzi alla quale non tutti sono riusciti a resistere.

Molti, per farvi fronte, hanno reinventato il modo di esercitare la professione, riuscendo a fare dell'innovazione l'arma per sopravvivere al meglio.

Un modello interessante di nuovo approccio agli affari, come racconta il Corriere della Sera, è stato da qualche tempo introdotto da Chiomenti: quello delle business unit

Si tratta di specializzazioni che non sono più articolate in maniera verticale come tradizionalmente avviene, ma nelle quali la classica divisione tra civilisti, penalisti, amministrativisti, giuslavoristi e così via lascia spazio a un'articolazione orizzontale e multidisciplinare.

Lo studio Chiomenti, ad esempio, ha istituito la business unit real estate, la business unit energy e la business unit telecomunicazioni e public affairs.

Ma questa realtà non è l'unica nella quale il modello sta prendendo piede: anche altri studi legali hanno deciso di introdurlo, seppur in un contesto generale in cui, come sottolineato anche da uno dei managing partner di Chiomenti intervistato dal Corriere, "le riforme guardano più agli studi individuali o padronali che rappresentano la tradizione e il modello storico dell'avvocatura in questo paese".

Insomma: le business unit rappresentano un trend interessante ma che presuppone un cambiamento di approccio e mentalità.

Valeria Zeppilli

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