di Valeria Zeppilli - Nell'era del processo telematico, la borsa dell'avvocato ha assunto un nuovo aspetto. O meglio: un nuovo contenuto.
Fogli protocollo, agenda, codici, fascicoli e penne, infatti, sono quasi del tutto spariti, lasciando spazio ad oggetti molto meno ingombranti.
Oggi, se si apre la classica valigetta che pressoché tutti i legali portano con sé, si trovano quasi esclusivamente computer portatili, tablet e smartphone. A questi si aggiungono i cavi caricabatterie, quelli per connettersi alla rete internet, le chiavette usb e, al limite, una o due penne per tablet.
L'informatizzazione, infatti, permette di avere sempre a disposizione tutti i documenti dei quali si ha bisogno, anche sincronizzando i propri dispositivi in maniera tale da non rischiare di lasciare qualcosa che serve nel computer di studio.
Tutti i cellulari hanno, poi, da diverso tempo integrate delle agende con diverse funzioni che permettono di lasciare in studio la vecchia agenda cartacea.
Moltissime case editrici hanno inoltre ideato dei codici scaricabili sul telefonino e consultabili rapidamente. Fogli e fogli di carta sono così compressi in pochi millimetri con notevole riduzione di peso e ingombro.
Anche le fotocopie dei fascicoli presenti in Tribunale stanno, piano piano, divenendo una prassi desueta. Moltissime, infatti, sono le applicazioni per smartphone che consentono di scannerizzare con un click i documenti di interesse e di scaricarli in pochi attimi sul proprio computer.
Insomma: le famose borse degli avvocati, traboccanti di fogli e pesantissime, stanno piano piano scomparendo per lasciare spazio a delle borse più piccole e pratiche. Con la progressione della digitalizzazione della giustizia, questo è poco ma sicuro!
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