di Paolo M. Storani - Sappiamo che il fatiscente laboratorio della Giustizia civile italiana è sempre aperto.
Per dirla con un Autore apprezzato, uno dei processualisti che sto seguendo di più in questi anni, Claudio Consolo, ordinario di diritto processuale civile nell'Università di Padova, fonte Il Corriere Giuridico 10/2012, "nuovi ed indesiderabili esercizi normativi sul processo civile: le impugnazioni a rischio di svaporamento", per sottolineare il pericolo concreto di una parziale dissoluzione della funzione rimediale che, per tradizione, hanno garantito le impugnazioni.
Le erinni della mediaconciliazione ci avevano ammannito un cumulo di piacevolezze sulla specificità e sulla particolarità del ruolo del mediatore, tavolo rigorosamente di vetro mi raccomando; ciò sol per avviare il circo Barnum del business della formazione/aggiornamento.
Ora siamo, d'imperio, per volontà di Stato, tutti mediatori, ed il 21 settembre 2013 è tornata nuovamente in vigore ed in auge l'obbligatoria mediazione.
La reviviscenza di tale congegno si deve al Decreto del Fare, figlio delle larghe intese inciuciste che hanno via via assottigliato i diritti delle persone, erodendone anche di fondamentali.
Nel frattempo, la mediazione s'è persa per strada - non s'è appieno afferrato il perché - l'importante fardello delle cause d'infortunistica stradale, guadagnando, però, il risarcimento dei danni derivanti dalle professioni sanitarie (non più, dunque, soltanto quella attinenti la responsabilità medica).
In definitiva, a tacer della promessa di sconti fiscali in caso di definizione transattiva di cause vecchie, l'unica cosa che non sa proprio fare il nostro prolifico nomoteta è una riforma organica. In attesa sempre della buona novella del nuovo Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, succeduto all'ormai non più spendibile Cancellieri, per le note vicende del clan Ligresti. Leggo dal Sole 24Ore del 23 aprile 2014: "È «pressocché ultimato un provvedimento urgente per smaltire l'arretrato» nella giustizia civile. Lo ha annunciato il Guardasigilli Andrea Orlando, in audizione al Senato. Il ministro é tornato a sottolineare «l'abnorme domanda di giustizia» nel settore civile, con «5 milioni di processi in primo grado e 400mila in appello: numero - ha detto Orlando - di fronte a cui nessun sistema potrebbe reggere». Quella della giustizia civile, dunque, «é un'emergenza non più dilazionabile» e va «affrontata seguendo il metodo di confronto e condivisione con i soggetti interessati, anche se - ha concluso il ministro - il momento della decisione finale non deve diventare ostaggio di pressioni corporative». Il decreto in arrivo «mira a favorire il ricorso alla via stragiudiziale per la soluzione delle controversie», attraverso «procedure arbitrali e la negoziazione assistita da un avvocato, mutuata dall'esperienza francese, per un accordo conciliativo che eviti il giudizio»".
Il che significa che dopo l'avvocato mediatore per legge avremo l'avvocato arbitro per legge. Boh! Qualche giudice togato in più, basta onorari!, qualche cancelliere, qualche fotocopiatore no? Forse si ridurrà la quantità di aerei da combattimento F35 di qualche unità, uccideremo altri bimbi afghani in un recondito teatro di guerra ove l'Occidente cullerà interessi politico-economici, ma alla Giustizia, niente. Finanzierò con le mie sudate tasse e con i miei sacrifici qualche altro sterminio che la mia Nazione continua imperterrita a perpetrare, malgrado la crisi micidiale che lor signori a malapena scorgono, attenti solo alla conservazione.
Non parliamo, poi, di legalità, che quella è una parolaccia, men che meno di processi faticosamente avviati da valorosi Magistrati. Solo riforme a costo zero, per lo più inutili, qualche volta (sempre?) dannose, come quelle che tagliano i diritti a man bassa, come hanno sin qui fatto tutti i governanti e tutti i partiti inciucisti (non a caso l'espressione inciucio venne coniata, se non erro una ventina d'anni fa, da Massimo D'Alema in un'intervista a Mino Fuccillo di "Repubblica") che si sono sciaguratamente succeduti in questi ultimi decenni. Lasciano macerie per la vocazione civile del giurista.
Si è perduto il concetto stesso di sistematicità ed il giurista, poveretto, ultimo frangiflutti e baluardo per l'inerme cittadino che di costoro si è fidato, annaspa - per richiamare le espressioni di Marco Rossetti adoperate nel capitolo primo del sontuoso trattato Il Diritto delle Assicurazioni, edito da Cedam nel 2011 - "sotto una coltre interminata di dati" senza avere "adeguati strumenti per governarli": rari nantes in gurgite vasto.
Ho avuto di recente la fortuna di partecipare alla presentazione del trittico di volumi che compongono il trattato in materia assicurativa più completo e più bello che c'è. Non è una mia (banale, insignificante) opinione, bensì quella ben più consistente della Prof.ssa Giovanna Volpe Putzòlu (non a caso Ordinaria nell'Università La Sapienza di Roma); costei, affascinante sacerdotessa del Commentario Breve al Diritto delle Assicurazioni dell'editore patavino, immancabile sui tavoli legali, vagava per i meandri della Corte di Cassazione; ha così viaggiato con me nell'ascensore ...giusto, quello per l'aula magna, ove il 3 aprile 2014 - alla presenza del Presidente (due volte Presidente, se annoveriamo anche l'Ufficio del Ruolo e del Massimario) della Terza Sezione Civile, Dott. Giuseppe Maria Berruti, gli Ermellini hanno così apposto il loro suggello sull'opera proteiforme di Marco; c'era anche, tra gli altri, il Prof. Roberto Pardolesi a rendere il giusto omaggio al Dott. Rossetti.
Ma l'abbinamento sistematico del nome di Rossetti al diritto assicurativo ed al risarcimento dei danni non rende pieno merito all'ancor giovane (il giorno del mio cinquantesimo compleanno gli dissi che capiterà presto anche a Lui) Magistrato della Sez. III del S.C., ch'è anche un ottimo processualista.
E sa guidare i suoi lettori ed i suoi ascoltatori nei marosi che crea il legislatore con le improvvide riforme alle quali ci ha purtroppo mitridatizzati.
I problemi sorgono poi, quando le norme innovative debbono essere trasformate in azione dai malcapitati avvocati, prima ancora dei giudici, che almeno si ritrovano un po' di pappa fatta e digrezzata da noi ...precursori nell'orrido.
Allora, come orientarsi? "Si avverte il bisogno di idee ordinanti, di princìpi-guida" (ancora Marco Rossetti nello stesso testo dianzi menzionato: il 3 aprile 2014, in aula magna, le idee ordinanti sono state le vere protagoniste). Avete la bussola?
Esiste attualmente in Italia un corso di orientamento e di approfondimento, veramente incisivo ed organico, che tratti delle riforme intervenute in tema diimpugnazioni? Sospettiamo di no.
Va ricordato che gli ultimi anni hanno innovato in profondità, in modo sterilmente impetuoso, l'ordito del processo civile, che ne è risultato trasformato in numerosi gangli vitali.
Spesso accade che se ne parli in modo abborracciato per qualche giorno, esca qualche confuso riassunto a prima lettura su qualche quotidiano giuridico, un bel quadro sinottico in cui norme vecchie e norme nuove si differenziano con il grassetto e poi noi avvocati ...di strada rimaniamo abbandonati a noi stessi: ci ricorderemo di quanto appreso/approfondito nei seminari nel frangente del bisogno processuale, alla prima occasione che si presenterà; con tempi sempre più asfissianti e martellanti, magistrati e cancellieri (minuscolo, stavolta Annamaria non c'entra, per fortuna) talora non rispettosi appieno del delicato ruolo che gli avvocati svolgono, con l'ansia ...da impugnazione avanti ad un provvedimento balordo di qualche giudice di prime cure che vorremmo eliminare dal mondo giuridico (il provvedimento, non lui!), avremo l'ebbrezza di sperimentare in presa diretta quali atroci dubbi possa ingenerare l'epoca ... liquida (paternità al grande sociologo polacco che vive a Leeds, Zygmunt Bauman) di riforme con cui siamo alle prese.
Il doppio corso che mi è stato richiesto di recensire vuole evitarci il timor panico di quel frangente.
Il giorno 7 maggio 2014, con orario 14:30/18:30, a Civitanova Marche, presso il l'Hotel Cosmopolitan, in Via Martiri di Belfiore, il Dott. Marco Rossetti terrà un seminario organizzato da Valor Plus S.r.l. che pare tagliato su misura dal meticoloso Sarto per le nostre esigenze pratiche in materia di impugnazioni.
Sarà l'occasione per l'effettuazione di un ...tagliando alla propria preparazione ed alla documentazione che nell'attualità possediamo sulle novità intervenute nell'inferno dantesco della procedura civile.
Saremo accompagnati e quasi presi per mano dalla maestria del ...personal trainer, con la funzione del navigatore satellitare tra i marosi del processo e di quel che gli ruota attorno.
Il Dott. Rossetti: se fosse un reporter si direbbe che possiede sincronicamente qualità di scrittura, racconto e capacità di analisi. Sa tenere ben desto l'uditorio perché lo affata: nessuna slide (la cui proiezione a mio avviso confonde assai l'ascoltatore che ovviamente non possieda la capacità multitasking), un trespolo di lavagna con pennarelli, un microfono e ...la sua parola.
Una delle caratteristiche che mi colpì quando ebbi il privilegio di conoscere il Dott. Marco Rossetti (e di apprezzarne le doti umane e la grande generosità d'animo) dopo averne a lungo ...divorato le sempre aggiornate pubblicazioni, è la chiarezza unita al rigore linguistico; il livello morfosintattico e lessicale dei suoi provvedimenti giudiziari quando era giudice presso il Tribunale di Roma, la scrittura fluida che si astiene dal ricorso a stereotipi sintattici e da sovrabbondanza di pseudotecnicismi: parole e stile lineari che chiariscono, precisano ed illuminano, aiutandoci ad individuare proprio quel che ci occorre levigare, ciò che ci è utile realmente per la pratica civile di tutti i giorni che fa capolino tra le nostre sudate carte.
La disincrostazione da burocratismi, complicazioni ed involuzioni: inutili, anzi dannosi!
Al solito, correda il seminario una dispensa sontuosa allestita direttamente dal Docente a completamento degli argomenti esposti oralmente anche se per lo più l'Organizzatrice, Stefania Annini, si dimentica di specificarlo nella locandina (compare, ohibò, nel modulo d'iscrizione).
Grande spazio, come, parimenti, sempre avviene per i convegni del Dott. Marco Rossetti, verrà riservato ai quesiti dei partecipanti ed alla giurisprudenza innovativa ...di giornata come l'ovetto della gallinella del tempo che fu! "Dovete sapere che la Terza Civile della Corte di Appello di Roma, Pres. Gianni Buonomo, Rel. Mauro Di Marzio, Giud. Maria Rosaria Rizzo, giusto da un quarto d'ora, come ho appreso cinque minuti fa da un piccione viaggiatore di Roccasgurgola (n.d.r. È la località prediletta dal Dott. Rossetti quando deve fare un esempio, ma mi permetto di suggerirgli per l'occasione, in onore ai luoghi dell'entroterra maceratese ed anconetano, Petriolo o Filottrano) ha affermato che l'art. 348 bis c.p.c. va interpretato nel senso che l'impugnazione è dichiarata inammissibile quando non ha una ragionevole probabilità di essere accolta ma ...": sto celiando, è ovvio! AttendeteVi, però, di tutto e di più dal pirotecnico giurista perché nessun corso assomiglia al precedente, pur garantendo sempre la completezza ...
Chi volesse ottenere ulteriori informazioni può rivolgersi a Valor Plus S.r.l., Via delle Palombare, n°57/E, Ancona - tel. 071/2806862, fax 071/9750138, mail INFO@VALORPLUS.NET - SITO WWW.VALORPLUS.NET. La quota di partecipazione è comprensiva del materiale didattico ed abbraccia i due appuntamenti. Il duplice incontro è accreditato con la concessione di quattro crediti formativi per ciascun appuntamento, otto crediti in toale, quindi, (il secondo round, vale a dire il seminario sul ricorso per cassazione, si terrà il 4 luglio 2014 presso la medesima sede civitanovese, comodissima per la vicinanza sia alla Superstrada che proviene dall'interno del maceratese, sia al casello di Civitanova Marche dell'Autostrada A14) ai fini dell'aggiornamento professionale obbligatorio. Qui in calce rinvenite la locandina completa; a seguire, il modulo d'iscrizione, ma l'Organizzatrice è liberale e consente anche che vi presentiate direttamente al convegno. Ci diamo, quindi, appuntamento nella bella location (ora si dice così?) di Civitanova: non ce ne pentiremo.