Cgil: DDL 1167 rende difficile riconoscimento del lavoro usurante ai medici
Intervenendo sul DDL 1167 che sarà discusso alla Camera, Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, ha dichiarato che la possibilità di riconoscere il
lavoro usurante dei medici viene ridotta perchè "il ddl 1167 sul lavoro, approvato dal Senato ed in attesa di andare alla Camera, pone sempre piu' in salita" questo tipo di riconoscimento. In una nota Cozza spiegya che il medico, per ottenere "una riduzione di tre anni per
andare in pensione - fermi restando una eta' non inferiore a 57 anni ed una anzianita' contributiva di 35 anni - [...] deve aver svolto lavoro notturno per almeno meta' della vita lavorativa, e nel periodo transitorio per un minimo di 7 anni negli ultimi 10".Ma non basta. viene rinviata a "una
delega al
Governo la definizione dell'asticella del numero minimo delle notti annuali. Il raggiungimento dei precedenti requisiti potrebbe comunque essere vanificato dalla clausole di salvaguardia che pone uno stop ai riconoscimenti, una volta esaurita la copertura
finanziaria disponibile". Secondo Crozza c'è il concreto pericolo che i medici con incarichi professionali da un lato "possono venire rottamati in modo arbitrario anche a 59 anni, dall'altro lato, pur continuando a svolgere prestazioni notturne anche oltre i 55 anni, rischiano di non ottenere alcun riconoscimento di
lavoro usurante e divedersi preclusa la possibilita' di carriera dalla permanenza in servizio degli apicali fino a 70 anni".Senza mezzi termini il sindacalilsta parla di "norme inique contro la stragrande maggioranza dei dirigenti medici e veterinari". La FpCgil - conclude Cozza - parteciperà allo
sciopero dell'11 dicembre di tutto il pubblico impiego e la scuola indetto dalla Fp Cgil e dalla Flc Cgil.
Data: 08/12/2009 10:30:00
Autore: Roberto Cataldi