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Abusi edilizi: addio alla sanatoria?

Stop del requisito della doppia conformità per sanare gli abusi, previsto dal dl semplificazioni, solo sanzioni pecuniarie per gli illeciti che non hanno effetto sul carico urbanistico


Le novità del dl semplificazioni in materia edilizia

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Tra le novità più interessanti contenute nella bozza del decreto semplificazioni in materia edilizia, previste dall'art. 10 (sotto allegato), quelle che snellivano requisiti e procedura per la sanatoria degli abusi edilizi. La misura fortemente sostenuta da Conte, è stata invece contestata, tanto che è stato richiesto lo stralcio dalla bozza. Per Morassut, sottosegretario all'ambiente "È una norma "ammazza suolo" in totale contrasto con l'obiettivo dichiarato di questo governo di limitare il consumo di suolo e perseguire l'obbiettivo del saldo zero entro il 2050."

Abbandoniamo per il momento i contrasti e concentriamoci sulle misure che, al momento, dovrebbero essere ancora in piedi.

Proroga dei titoli e silenzio assenso

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Per evitare inutili perdite di tempo il privato, prima che decorrano i termini per l'inizio o per la fine dei lavori (rispettivamente un anno e tre anni dal rilascio del titolo), può prorogare i titoli edilizi con una comunicazione allo sportello unico comunale. Prevista una proroga ulteriore e discrezionale in presenza di ragioni valide.

Il Comune dovrà rilasciare un'attestazione che certifichi l'avvenuta formazione del silenzio assenso da parte dello sportello unico edilizia. Un atto esplicito per dare forza e certezza a un atto implicito.

Stralciato dal testo lo stop alla doppia conformità per gli abusi

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Come anticipato quindi non vedrà mai la luce la novità contenuta nella bozza del decreto semplificazioni, che si poneva l'obiettivo di eliminare per la sanatoria degli abusi edilizi la "doppia conformità" che richiede la doppia regolarità dell'intervento edilizio nel momento in cui viene realizzato e quando si chiede la sanatoria. La norma era stata introdotta perché il sistema penalizza le opere che nascono irregolari, ma poi vengono rese conformi al piano regolatore successivamente. C'è infatti un orientamento giurisprudenziale che ai fini della sanatoria non richiede tale duplice regolarità.

Non ci sono notizie sullo stralcio della disposizione che prevede la valutazione sull'opportunità di limitare la doppia conformità ai seguenti casi:

Stralciata a quanto pare anche la disposizione sulla irretroattività della sanatoria in base alla quale l'accertamento di conformità "si limita a riscontrare l'attuale conformità dell'opera: conseguentemente, non estingue i reati eventualmente già commessi (dei quali cessa unicamente la permanenza), ed è assoggettato a una più onerosa contribuzione pecuniaria."

Cambiano le sanzioni?

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Discussioni e dubbi anche sul sistema sanzionatorio. La bozza del decreto infatti "prevede" una revisione il sistema sanzionatorio limitando la demolizione e la rimessione in pristino dell'opera solo agli abusi edilizi che hanno comportato un aumento del carico urbanistico attraverso, ad esempio, l'incremento della cubatura e delle superfici.

Per gli abusi che invece non hanno comportato un aumento del carico urbanistico la bozza "introduce" la prescrizione decennale. Spirato questo termine non è applicabile neppure la sanzione pecuniaria.

Per quanto riguarda invece gli altri abusi edilizi, la bozza "prevede" una sanzione pecuniaria, pari al doppio dell'incremento di valore venale dell'immobile.

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Data: 01/07/2020 14:00:00
Autore: Annamaria Villafrate