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Decreto sicurezza: la direttiva del Viminale

Una direttiva del Ministero dell'interno illustra le principali novità del decreto sicurezza, demandando ai dipartimenti le istruzioni operative


Vai al nuovo decreto sicurezza

di Valeria Zeppilli – Il 18 dicembre scorso, il Ministero dell'interno ha diramato una direttiva (qui sotto allegata) che fa chiarezza sul pacchetto sicurezza, convertito nella legge numero 132/2018.

La direttiva, in particolare, illustra le principali disposizioni del provvedimento, specificando, però, che è dei dipartimenti interessati il compito di emanare le istruzioni di carattere operativo e applicativo che riguardano gli argomenti di loro specifica competenza.

Immigrazione

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Sul tema immigrazione, la direttiva sottolinea che lo scopo del pacchetto sicurezza è quello di far sì che la gestione dell'accoglienza sia ordinata e sostenibile e si fondi sulla garanzia di canali legali di ingresso degli immigrati e sul rimpatrio degli immigrati irregolari.

Il nuovo "sistema asilo" italiano dovrebbe caratterizzarsi, si legge nella direttiva, "per un'effettiva tutela delle persone che necessitano di protezione internazionale, in favore delle quali vengono riorientate le risorse a disposizione".

Protezione umanitaria

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La protezione umanitaria è stata ridisegnata prevedendo le seguenti tipologie di permessi di soggiorno speciale:

Accoglienza

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Le regole di accoglienza dei richiedenti asilo già ospitati nelle strutture comunali non subiranno alcuna modifica, mentre per l'apertura di nuovi centri è necessario il parere favorevole preventivo della prefettura.

La tutela dei minori stranieri non accompagnati, invece, resta invariata.

Alle cooperative sociali, infine, è richiesta una maggiore trasparenza con oneri di rendicontazione analitica delle spese sostenute, da pubblicare anche sul web.

Sicurezza pubblica

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Gli accordi tra il sindaco e il prefetto per il potenziamento della collaborazione interforze assumeranno una posizione centrale in materia di sicurezza pubblica, per la quale giocherà un ruolo di primo piano anche il DASPO urbano, applicabile presso i presidi sanitari, le aree in cui si svolgono fiere, mercati e spettacoli pubblici, gli esercizi pubblici e i locali di intrattenimento.

La direttiva si sofferma anche sulle modifiche alla disciplina sull'occupazione arbitraria di immobili, sul nuovo reato di accattonaggio molesto, sulle misure di contrasto alla movida.

Risorse per la sicurezza urbana

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Alla sicurezza urbana sono destinate molteplici risorse.

Innanzitutto è previsto un nuovo fondo dal quale si attingerà per assumere in maniera temporanea dei nuovi operatori di polizia locale, mentre, nel quadriennio 2019-2022 il Ministero dell'interno concederà ai Comuni 10 milioni di euro per il 2019, 17 per il 2020, 27 per il 2021 e 36 per il 2022 per potenziare gli impianti di videosorveglianza.

Al personale della polizia municipale viene poi concesso l'accesso alle informazioni presenti nella banca dati interforze del Ministero dell'interno e la possibilità di sperimentare armi comuni a impulsi elettrici.

Ulteriori previsioni

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Le ulteriori previsioni del decreto sicurezza, sulle quali, tra le tante, si è soffermata la recente direttiva del Viminale, sono quelle finalizzate a contrastare la criminalità mafiosa e a gestire i beni confiscati, quelle che riguardano la circolazione stradale e quelle relative agli impianti di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti.

Data: 21/12/2018 06:00:00
Autore: Valeria Zeppilli