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L'estradizione

Guida generale sull'estradizione, per comprendere come funziona questo istituto di cooperazione giudiziaria tra Stati attualizzato dal caso di Cesare Battisti


di Annamaria Villafrate - Come accade periodicamente, si torna a parlare di Cesare Battisti. Condannato in Italia per terrorismo negli anni di Piombo, fino a qualche tempo fa rideva beffardo nelle foto che lo ritraevano, protetto dall'asilo politico concesso dall'ex presidente Lula in Brasile, in barba alle richieste di estradizione avanzate dallo Stato italiano. Ma dopo quasi 40 anni di battaglie giudiziarie, arresti, fughe e latitanze, l'ex terrorista è stato catturato e arrestato in Bolivia il 13 gennaio 2019 e si è subito provveduto alla sua estradizione in Italia dove sconterà la pena comminata dalla giustizia italiana, l'ergastolo.

Cerchiamo quindi di capire alla luce del caso più noto dell'ultimo decennio, che cos'è l'estradizione e come funziona questo istituto, che prevede la cooperazione giudiziaria tra Stati, nel caso in cui un soggetto, perseguito o imputato di reato, si rifugi in un altro per sfuggire alle sue responsabilità penali:

Cos'è l'estradizione

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L'estradizione è un istituto che, come sancito dall'art. 697 c.p.p comma 1, prevede la consegna di un soggetto da parte dello Stato in cui si trova, a quello che ne fa richiesta, per procedere penalmente nei suoi confronti (estradizione processuale) o per dare esecuzione a una sentenza definitiva di condanna (estradizione esecutiva).

Tipi di estradizione

L'estradizione può essere di due tipi diversi:

Estradizione: la disciplina

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L'estradizione è contemplata a livello costituzionale dall'art. 10, comma 4, che non la ammette per motivi politici e dall'art. 26 che, oltre a ribadirne l'inammissibilità per reati politici, la consente per il cittadino solo se espressamente prevista dalle convenzioni internazionali.

All'estradizione il codice penale invece dedica l'art. 13, disponendo che l'istituto è regolato dalla legge penale italiana, dalle convenzioni e dagli usi internazionali e che "non è ammessa, se il fatto che forma oggetto della domanda di estradizione non è preveduto come reato dalla legge italiana e dalla legge straniera." Infine, come previsto dal comma 3, l'estradizione può essere sia concessa che offerta, anche per reati non previsti dalle convenzioni internazionali, a condizione che non ne facciano espresso divieto.

Estradizione: limiti e condizioni

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Alla luce di quanto esposto emerge che l'istituto è sottoposto a limiti e condizioni:

Domanda di estradizione passiva: contenuto e allegati

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Nel momento in cui uno Stato straniero vuole ottenere l'estradizione di un imputato o di un condannato, deve presentare domanda allo Stato ospitante. All'istanza deve essere allegato il provvedimento che dispone la restrizione della libertà o la sentenza di condanna alla reclusione e i seguenti documenti:

Domanda di estradizione: esiti possibili

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In Italia, competente a concedere l'estradizione, è il Ministro della Giustizia. Egli può concederla o meno, dopo aver verificato l'osservanza delle condizioni di specialità e di quelle ulteriori eventualmente previste. In particolare il Ministero può:

Nel caso in cui concorrano diverse istanze di estradizione, il Ministero ne stabilisce l'ordine di precedenza, tenendo conto di tutte le circostanze del caso (data di ricevimento della domanda, gravità dei fatti, luogo di commissione del reato o dei reati, nazionalità e residenza del soggetto, possibilità di reistradizione dallo Stato richiedente a un altro).

Estradizione: competenza giurisdizionale

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Quando è necessaria la decisione favorevole della Corte d'appello, competente a decidere è quella del distretto in cui l'imputato o il condannato risiede, dimora o ha eletto domicilio nel momento in cui: la domanda giunge al Ministero o alla Corte d'appello che ha ordinato l'arresto provvisorio di cui all'art. 715 c.p.p. o a quella il cui presidente ha disposto la convalida dell'arresto provvisorio di cui all'art. 716 c.p.p. Nei casi in cui la competenza non può essere determinata nei modi indicati è competente la Corte d'appello di Roma. Al procedimento nanti la Corte d'Appello può prendere parte, a condizione di reciprocità, lo Stato richiedente tramite difensore abilitato a patrocinare davanti all'autorità giudiziaria italiana.

Estradizione: procedimento

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Il procedimento ha inizio quando il Ministero, ritenendo di dare corso alla domanda di estradizione, entro 30 giorni dal ricevimento della stessa e dei documenti, la trasmette al procuratore generale della Corte d'Appello competente. Ricevuta la domanda, il procuratore (dopo avere espletato le attività di cui all'art. 703 commi 2 e 3) entro 30 giorni dalla data in cui la domanda gli perviene, deposita la requisitoria in cancelleria. L'avviso di deposito della stessa deve essere notificato alla parte, al difensore e all'eventuale rappresentante che hanno 10 giorni per prenderne visione, estrarne copia e presentare memorie.

Fissata l'udienza da parte del presidente, il provvedimento deve essere notificato alla parte, al difensore e all'eventuale rappresentante, per dare la possibilità, fino a 5 giorni prima della sessione, di depositare memorie in cancelleria. La decisione è assunta dalla Corte d'Appello con sentenza entro 6 mesi dalla presentazione della requisitoria, in camera di consiglio, per verificare la sussistenza dei presupposti richiesti per la concessione della stessa.

Corte d'appello: decisioni possibili

Al termine del procedimento davanti la Corte competente:

Estradizione: provvedimento ministeriale e consegna

Entro i termini di cui all'art. 708 comma 1 c.p.p possono verificarsi le seguenti ipotesi:

Estradizione attiva

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L'estradizione attiva può essere domandata solo dal Ministero, che può procedere di sua iniziativa o su istanza del procuratore generale della Corte d'appello nel cui distretto è stata pronunciata la sentenza di condanna o si procede penalmente. Il Ministero ha la facoltà di:

Anche all'estradizione attiva si applica il principio di specialità. Infine la custodia cautelare disposta all'estero in seguito a una domanda di estradizione del nostro Ministro, è computata ai fini dei termini massima di durata della custodia cautelare e della ingiusta detenzione.

Leggi anche la guida Il mandato d'arresto europeo

Data: 14/01/2019 16:00:00
Autore: Annamaria Villafrate