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Youtube e pubblicità: quali guadagni

Quali sono, come si calcolano i compensi degli Youtubers, come si monetizza con YouTube e quali sono gli aspetti fiscali da considerare


Guadagni su Youtube

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Youtube è il secondo motore di ricerca al mondo (subito dopo Google). Gli utenti attraverso tale piattaforma possono caricare video che poi vengono visualizzati in streaming da milioni di persone in tutto il mondo. Questa piattaforma ha ottenuto un successo crescente soprattutto grazie al diffondersi di fenomeni di tendenza, quali i gameplay dei videogiochi, il make-up o, non da ultimo, le cc.dd. challenges, ovvero sfide che il protagonista del video si impone di superare e che intende condividere con gli altri utenti. Recentemente la stampa si è interrogata su quali fossero i guadagni degli Youtubers, sulla base di quali presupposti questi fossero calcolati e quale il regime fiscale. Esaminiamolo insieme.

Come guadagnano gli Youtubers

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Partiamo da un presupposto fondante: per guadagnare su Youtube si fa riferimento, in via principale, alle pubblicità. Maggiore sarà quindi il numero di visualizzazioni (views) che un utente riuscirà ad ottenere e maggiore sarà di conseguenza il suo possibile guadagno. Il procedimento che tende a rendere un introito al produttore di video si chiama monetizzazione e, di norma, consegue ad un iter ben preciso. Dapprima l'utente deve richiedere a Youtube la partnership, che gli consentirà poi di poter inserire la pubblicità nei suoi video. La piattaforma riceve quindi soldi dallo sponsor e li girerà poi a sua volta allo Youtuber autore della produzione. Come alcuni esperti di informatica non hanno mancato di rilevare il criterio in base al quale vengono elargiti i compensi è il CPM, ovvero costo per mille visualizzazioni. In base a detto criterio si determina una somma che gli sponsor distraggono verso YouTube per visualizzare i loro messaggi promozionali ogni 1000 visuals. In media (ma la cifra è variabile) ogni mille visualizzazioni si incassano circa € 7,00 lordi.

Profili fiscali

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È lecito ritenere che l'attività di produzione dei video sia un'attività individuale e come tale soggetta a partita Iva. Facciamo riferimento in questa sede al Testo Unico delle Imposte sui redditi, DPR n. 917/86 e, quindi, dobbiamo ritenere che uno Youtuber che voglia monetizzare i propri video con la pubblicità dovrà aprire una partita Iva e dichiarare i propri guadagni avvalendosi della consulenza di un commercialista. Inoltre non dobbiamo dimenticare come all'apertura della partita Iva conseguirà l'iscrizione in Camera di Commercio e alla Gestione commercianti dell'Inps. Si ricorda inoltre che coloro i quali aprono la partita iva per la prima volta possono adottare il c.d. regime forfettario che consente loro di essere esonerati dagli adempimenti Iva, Irap e dalla compilazione degli studi di settore.

Come richiedere la partnership a Youtube

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Data: 10/03/2021 11:00:00
Autore: Daniele Paolanti