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Pensioni: per il tribunale di Napoli l'Inps deve restituire tutto. In “barba” al decreto

Dal giudice di Napoli arriva la prima decisione favorevole ai pensionati dopo il decreto che dispone i mini rimborsi “ottemperando” alla sentenza della Consulta


diMarina Crisafi - Chi credeva che con il decreto del Governo la questione dei rimborsi aipensionati potesse ritenersi risolta si sbagliava di grosso. Oltre allepolemiche che hanno accompagnato la disposta (e parziale) restituzione, infatti,arriva ora una decisione del Tribunaledi Napoli (come riportato dal Corriere della Sera di oggi)che avalla la resa totale del “maltolto”in barba al recente decreto.

Ripercorriamo la vicenda.

Com'è noto, la Consulta (sentenza n. 70/2015)ha dichiarato l'incostituzionalità dellamancata rivalutazione delle pensioni per gli anni 2012 e 2013 dispostadalla legge Fornero.

Per “tamponare” la situazione, dato il “buco”paventato nelle casse dell'erario il Governo ha emanato il decreto legge n. 65/2015 che dispone la parziale restituzione dellesomme dovute ai pensionati secondo un meccanismo scalare a partire dall'1agosto (la media è di 500 euro) e limitatamente, alle sole pensioni fino a 6volte il minimo (sotto i 3mila euro lordi) (leggi: “Sì del Governo al "rimborsino" ai pensionati: da750 a 278 euro dall'1 agosto”).

Ora, la sezione lavoro del Tribunale di Napoli parte all'attacco del decreto legge sui minirimborsi, dando ragione piena aipensionati.

Con un decreto ingiuntivo divenerdì 29 maggio, il tribunale partenopeo, accogliendo il ricorso presentatodall'avvocato di un ex dirigente delle poste di 82 anni, ha dato 40 giorni di tempo all'Inps per pagare al pensionato ilrimborso pieno della mancata rivalutazione del trattamento previdenziale per ilbiennio 2012-2013. L'uomo dovrebbe quindi ricevereoltre 3mila euro, mentre secondo ildecreto, visto che la sua pensione è di circa 2mila euro al mese, rientra nella fascia dei rimborsi da 750euro!

Emessa a otto giorni dall'entrata in vigore del decreto legge, ladecisione del giudice partenopeo non poteva che destare stupore, visto che palesemente non sembra avertenuto conto del provvedimento.

Chiaramente, l'Inps non pagherà “volontariamente”, anche perché andrebbe contro, appunto,il decreto appena emanato.

Ma il contenzioso non si ferma certo qui.

L'avvocato dell'assistito infattisostiene che andrà avanti e che depositerà anche altri ricorsi analoghi neiprossimi giorni. Dal canto suo la Codacons ritiene avallata, con taledecisione la class action già avviata “alla quale hanno aderito oltre 5milapensionati con l'invio diuna diffida all'Inps e al ministero del Lavoro”.

Si va quindi, verso unapioggia di ricorsi che, neanche a dirlo, ora potranno contare, secondo il presidente dell'associazione, CarloRienzi, “sull'importante precedente deltribunale di Napoli”.

Data: 31/05/2015 16:10:00
Autore: Marina Crisafi